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A Napoli i giovani in piazza per la pace in Palestina e per il clima

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A Napoli i giovani in piazza per la pace in Palestina e per il clima

Centinaia di giovani stanno protestando a Napoli contro la guerra a Gaza e a favore della Palestina. Numerosi ragazzi, soprattutto nelle Università, stanno manifestando contro il conflitto in corso a Gaza. Solo pochi giorni fa, gli studenti dell’Università Federico II di Napoli hanno occupato il rettorato dell’Ateneo, chiedendo la cessazione dei rapporti di collaborazione con le istituzioni israeliane.

A Napoli i giovani in piazza per la pace in Palestina e per il clima

La manifestazione di questa mattina, in contemporanea con altre venticinque città italiane, tra cui Roma, Milano e Torino, è partita da Piazza Garibaldi alle ore 9:30. I giovani esprimono il desiderio di pace attraverso slogan e striscioni. Inoltre, si uniscono alla protesta anche per la questione climatica, con lo slogan “Riprendiamoci il futuro”.

Martina Comparelli, attivista di Fridays For Future Milano, denuncia: “Gli interessi delle lobby fossili continuano a finanziare gli Stati responsabili di guerre, colonialismo e genocidi. Ad esempio, il Piano Mattei di Eni, voluto dal governo Meloni, ha stretto accordi con chi colonizza la Palestina per esplorare giacimenti di gas nelle acque di Gaza, rendendosi complice del genocidio del popolo palestinese”.

“In un mondo di ingiustizie, i popoli rispondono con diverse lotte”

Le lotte dei giovani per il clima spesso non ricevono la dovuta attenzione, come sottolinea il movimento Fridays for Future: “In un mondo di ingiustizie, i popoli rispondono con diverse lotte. Tuttavia, l’atomizzazione e la divisione di queste lotte favoriscono chi trae vantaggio dall’exploit e dall’ingiustizia sociale”.

La situazione in Medio Oriente è estremamente critica. Circa una settimana fa, l’attacco diretto dell’Iran ha acuito la crisi. Recentemente, Israele ha attaccato una base militare iraniana nella provincia di Esfahan. L’attacco israeliano coincide con il compleanno della Ayatollah Khamenei. Teheran ha riferito di non aver subito danni e ha dichiarato che non ci sarà una ritorsione immediata verso Israele dopo l’attacco a Esfahan.

Michele Mercurio

Foto Andrea Ippolito

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