Oltre l’80% delle scuole di Gaza danneggiate o distrutte

Gli esperti indipendenti delle Nazioni Unite denunciano l'"annientamento sistemico" del sistema educativo

“Con oltre l’80% delle scuole di Gaza danneggiate o distrutte, potrebbe essere ragionevole chiedersi se vi sia uno sforzo intenzionale per distruggere completamente il sistema educativo palestinese, un’azione nota come ‘scolasticidio'”, sono le parole degli esperti dell’ONU.

La professoressa Karma Nabulsi, ha espresso il concetto per la prima volta, dopo gli assalti israeliani a Gaza nel 2009, coniando appunto la parola “scolasticidio” (annientamento sistematico dell’istruzione attraverso arresto, detenzione o uccisione di insegnanti, studenti e personale, nonché distruzione delle infrastrutture educative, ndr.).

Potremmo a questo punto esprimerci anche sull'”epistemicidio“, ma approfondiremo il tutto presto in un’altra occasione.

Gli esperti indipendenti delle Nazioni Unite, in questi ultimi giorni, hanno condannato fortemente gli attacchi israeliani alle infrastrutture educative, oltreché ai siti del patrimonio culturale e alle biblioteche di Gaza.

Oltre 5.800 studenti e insegnanti sono stati uccisi, mentre altri 8.575 sono rimasti feriti in tutta la zona, tra questi 94 accademici (presidi e professori universitari), nel frattempo gli attacchi indirizzati ai luoghi dove gli studenti apprendono per il loro futuro hanno tolto a più di 625mila ragazzi la possibilità di studiare.

Quando le scuole sono fatte a pezzi, vengono distrutti anche i sogni e le speranze degli studenti

Dall’inizio dei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza, dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, le persone costrette a fuggire dalle proprie case hanno disperatamente cercato sicurezza e protezione sotto la bandiera dell’ONU, nelle sedi dell’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente).

Parliamo di strutture che hanno delle specifiche coordinate sulle mappe, che sono condivise chiaramente e contrassegnate come sedi delle Nazioni Unite, nonché conosciute dalle parti in conflitto.

Queste aree territoriali – indipendentemente dalla loro importanza per la sopravvivenza degli esseri umani inermi ed indifesi (tra cui donne, bambini ed anziani) – sono state comunque colpite da missili, bombe ed esplosioni. I danni sono stati notevoli e senza precedenti, per non parlare delle inevitabili interruzioni dei servizi scolastici e di apprendimento, nonché delle numerosissime vittime tra i civili.

Purtroppo persino le scuole delle Nazioni Unite hanno subito distruzioni, si tratta di edifici che nel frattempo forniscono rifugio ai civili che sono stati sfollati in seguito ai crolli delle abitazioni, queste tragedie accadono anche nelle “zone sicure” designate dall’Esercito israeliano (IDF).

“Le fondamenta della società palestinese vengono ridotte in macerie”

Oltre alle circa 350 scuole, anche 195 siti storici, 227 moschee e 3 chiese sono andati distrutti (o danneggiati), compreso l’Archivio centrale di Gaza che era custode di ben 150 anni di storia palestinese. L’Università di Israa, l’ultima istituzione di livello universitario esistente rimasta a Gaza, è stata demolita con 315 mine dalle Forze armate dello Stato di Israele il 17 gennaio. La scena del video della sua distruzione è qualcosa di inspiegabile. L’esercito israeliano ha utilizzato questi edifici come base militare prima di radere al suolo anche l’ospedale universitario e il museo archeologico.

Le sedi delle Nazioni Unite a Gaza
Alcune delle sedi ONU a Gaza (Slide parziale dell’UNRWA)

“Le fondamenta della società palestinese vengono ridotte in macerie, la loro storia viene cancellata… Questi attacchi non sono incidenti isolati. Presentano un modello sistematico di violenza volto a smantellare le fondamenta stesse della società palestinese”, affermano gli esperti delle Nazioni Unite.

“Gli attacchi persistenti e insensibili alle infrastrutture educative di Gaza hanno un impatto devastante a lungo termine sui diritti fondamentali delle persone ad apprendere ed esprimersi liberamente, privando un’altra generazione di palestinesi del loro futuro. Quando le scuole vengono distrutte, lo sono anche le speranze e i sogni“, hanno aggiunto.

*Fa sapere l’ONU che tra gli esperti in diritti umani che hanno lanciato l’allarme figurano diversi relatori speciali delle Nazioni Unite e membri di gruppi di lavoro sui diritti umani. Sono nominati dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, lavorano su base volontaria, non fanno parte del personale delle Nazioni Unite e non ricevono uno stipendio. Sono indipendenti da qualsiasi governo o organizzazione e prestano servizio a titolo individuale.

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