Quest’anno va proprio così. Cosa commentare? Una squadra che scende in campo, becca un gol che è la sintesi di quanto sia inconsistente il reparto difensivo nel corso dell’intero campionato. Primo cross, primo colpo di testa, ennesima dormita degli azzurri e gol. Gran bel salto quello di Cerri, che non segnava da tre anni, un bel salto senza essere assolutamente disturbato.
Sì, in campo c’erano anche undici di quelli azzurri, oggi in nero, ma guardavano la partita con tanta speranza di “entrare” nelle prime “cinque” per l’Europa. Quelli azzurri, “The Blues”, non stavano per nulla a guardare. Quelli, i toscani, pensavano solo ad “uscire dalle ultime tre” destinate a scivolare in B.
E così per ben 86 minuti, più recupero, il Napoli campione d’Italia, con tanto di tricolore sulla maglia, ha inseguito, ha palleggiato, triangolato, fatto possesso, tanto possesso, ma di tiri in porta manco a parlarne. Il solito sterile e inconcludente Napoli.
Delusione? Sì, tanta! Ma tutto sommato si comincia a farci l’abitudine. Il fatto è che troppa è l’escursione tra l’immensa gioia dello scorso anno e immane “delusione” di quest’anno.
Una cosa oggi il Napoli ha fatto bene. Indossare la “maglia nera”. Come nel ciclismo, quella che, fino ad alcuni decenni fa, veniva assegnata all’ultimo in classifica, il peggiore della carovana, e qualcuno era anche riuscito a fondare la propria fama proprio su quella maglia nera.
Il Napoli “maglia nera” non è ultimo in classifica, ma sicuramente, a fronte delle aspettative, quest’anno è proprio in fondo a qualsiasi classifica… ah, no! In quella del possesso palla è sicuramente primo.
Gennaro Cirillo