Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate

Dal Parco della Gentilezza all’antica Chiesetta di Sant’Antonio Abate di Vienne, il paese della provincia di Napoli racconta la storia di una comunità, permeata nei monumenti e nelle opere che rappresentano la pienezza espressiva dei suoi tempi passati

“Benvenuti a Sant’Antonio Abate” direbbe una guida turistica: le 10 cose da vedere e da visitare. Situato tra le vette dei Monti Lattari e le affascinanti coste del Golfo di Napoli, questo piccolo scrigno del napoletano vanta diverse opere naturali e culturali sorprendenti. Con questo articolo, vogliamo offrire una guida dettagliata per i visitatori che si accingono a scoprire questo territorio per la prima volta, esplorando le meraviglie paesaggistiche e storiche di questo paese, conservate con venerazione tra le secolari mura di autentica bellezza.

Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate

1. Il Parco della Gentilezza

Con percorsi pedonali e di jogging, aree relax, open fitness e con un campetto polifunzionale con porte da calcio e canestri di basket, questo parco sorto in via Casa Rustillo ha rivoluzionato non solo un importante complesso residenziale del paese, ma anche la stessa vivibilità, con un polmone verde e strutture per la socializzazione, fra le quali moderne panchine, chaise longue e attrezzature ludiche per il gioco educativo dei bambini, a tema “scuola guida”.

Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate 1. Il Parco della Gentilezza

Inaugurato appena nel 2023 dall’Amministrazione Abagnale, in questo parco aperto al pubblico senza limitazione orarie ci si ritroverà ispirati dalla gentilezza in ogni angolo, dalle giostre, alle aree di ristoro, alla completa accessibilità per i diversamente abili, fino al rispetto verso le forme animali e vegetali, alla preservazione dell’ambiente in ogni sua forma – attraverso cartelli “gentili” – oggi importantissima.

Il Parco della Gentilezza, divenuto il fiore all’occhiello del paese di Sant’Antonio Abate, non è solo un luogo per passeggiare, fare sport o giocare all’aperto, ma uno spazio che promuove il rispetto reciproco e il senso civico. Con le attrezzature inclusive predisposte, la proposta educativa si allarga ad una proposta sociale, per la crescita di uno spirito di collaborazione tra i bambini e ragazzi che ne fanno uso.

2. Il Parco Naturale

L’istituzione del Parco Naturale nel 2004, situato in via Lettere, rappresenta un passo avanti moderno verso la conservazione dell’ambiente e la promozione dell’educazione ecologica. All’interno del parco, è presente un suggestivo laghetto artificiale popolato da pesci, un’area dedicata alle promesse di matrimonio, caratterizzata da archi di fiori e un percorso lastricato in pietra bianca.

Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate 2. Il Parco Naturale

Inoltre, vi troverete un accogliente chiosco bar e aree ludiche inclusive, realizzate su un pavimento di gomma colorata che favorisce l’accessibilità per tutti, circondato da allegre installazioni raffiguranti simpatici animali, pensate per stimolare l’interazione dei più piccoli.

Grazie ai suoi recenti interventi variopinti, il Parco Naturale attrae un numero sempre maggiore di visitatori, anche provenienti dai paesi limitrofi, dimostrando così il suo crescente impatto e la sua importanza nella promozione della sostenibilità ambientale, nonché il riflesso di una crescente consapevolezza ambientale e del desiderio di preservare un patrimonio naturale per le generazioni future.

3. Il Rivo Marna tra le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate

La storia del Rivo Marna – sito in via Casarielli – che attraversa il territorio di Sant’Antonio Abate, è intrinsecamente legata agli sforzi secolari di bonifica e di trasformazione agricola della zona. I progetti di canalizzazione e bonifica riflettono la resilienza e l’ingegnosità degli abitanti nel rendere fertile un’area originariamente paludosa. La sua storia racconta di comunità che hanno saputo adattarsi e trasformare il paesaggio per garantire il proprio sostentamento e sviluppo.

Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate 3. Il Rivo Marna
Ph. Alessandro Cuomo

Difatti, grazie alla recente opera di ripristino del canale, ad oggi ritornato al suo stato naturale, i cittadini abatesi vi passeggiano per ritrovare la propria tranquillità, per godere della natura e della compagnia degli altri. Dal 2022, l’Amministrazione Abagnale vi preserva la memoria delle generazioni passate, la storia e la cultura del luogo, attraverso la realizzazione di eventi che ripristinano e rinnovano le tradizioni, come quella della Pasquetta, quando proprio qui, fra gli argini del Canale, vi si trascorreva la propria infanzia.

4. La villa romana in località Casa Salese

Questa villa, situata ai piedi dei Monti Lattari, rappresenta un esemplare distintivo delle ville rustiche del periodo romano, emerse in seguito alla distruzione di Stabiae. Risalente al I secolo a.C., testimonia l’importanza economica dell’agricoltura e della pastorizia, grazie alla fertilità dei terreni arricchiti dai materiali piroclastici del Vesuvio.

La sua scoperta, avvenuta grazie agli scavi del dott. Carlo Cuomo negli anni ’70, ha permesso di riportare alla luce affreschi, colonne del peristilio e iscrizioni significative, offrendo uno spaccato della vita quotidiana e delle pratiche economiche degli antichi abitanti. I reperti, molti dei quali sono conservati all’Antiquarium di Castellammare di Stabia, rappresentano una testimonianza preziosa dell’eredità culturale e storica della regione.

Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate 4. La villa romana in località Casa Salese

Il 4 luglio 2023, il Comune di Sant’Antonio Abate – amministrato dal Sindaco Ilaria Abagnale – firma con la Soprintendenza di Napoli un Protocollo d’Intesa, coinvolgendo anche il Parco Archeologico di Pompei e la Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, prospettando una promozione delle iniziative di ricerca e di valorizzazione dell’intero territorio della nostra Sant’Antonio Abate.

Una nuova campagna di scavo, realizzerà quanto auspicato da Carlo Cuomo per il prosieguo dell’avventura, che per essere stata avviata da lui e dal suo senso civico ha legittimamente guadagnato nel tempo all’antica dimora il nome di “Villa Cuomo”.

5. La Congrega dell’Immacolata Concezione tra le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate

Nel 1829, una vecchia chiesetta dedicata a Sant’Antuono – sita in via Roma 17B – fu sostituita dalla nuova parrocchia di Sant’Antonio Abate, rinominata in onore della Vergine Immacolata. La comunità, guidata da Leonardo Santoro e poi da suo nipote Filippo Ferrigno Santoro, istituì una confraternita approvata dalla Chiesa e dal governo. La modesta chiesa originale divenne insufficiente per la crescente congregazione, quindi fu costruito un nuovo santuario, un’opera che durò oltre vent’anni.

Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate 5. La Congrega dell'Immacolata Concezione

La maestosa scalinata in pietra lavica, realizzata dal maestro Luigi Oliva di Boscoreale, portava al nuovo santuario, impreziosito nel 1853 con stucchi di Francesco Accardi e Ferdinando Confessore, seguendo il progetto di Giuseppe Palumbo di Torre Annunziata. La chiesa fu arricchita con un’icona della Vergine del Rosario su maioliche artistiche e successivamente con confessionali, una statua della Vergine Immacolata scolpita da Arcangelo Testa, un altare di marmo e un pavimento decorato con maioliche.

Nel 1865, Francesco Galizia di Pagani dipinse affreschi rappresentanti temi religiosi. Gli stalli di legno per i confratelli e un affresco del 1933 raffigurante Papa Pio IX durante la proclamazione del dogma dell’Immacolato Concepimento furono aggiunti nel tempo. Le pareti laterali furono arricchite con statue di S. Ciro, S. Elia e S. Ludovico, donate dalla confraternita dell’Immacolata. Grazie agli sforzi e alla devozione della comunità, la chiesa di Sant’Antonio Abate divenne un luogo di venerazione e bellezza, testimoniando la fede e la storia del villaggio, ancora oggi mantenuta viva attraverso attività culturali promosse dalle Associazioni Storiche locali e dal Comune di Sant’Antonio Abate.

6. L’Antica Chiesetta di Sant’Antonio Abate di Vienne

La chiesetta di Sant’Antonio Abate – sita in via Roma 17B – risalente al XIII secolo, è stata costruita probabilmente sui resti di ambienti romani lungo la strada che porta a Castellammare di Stabia. La sua presenza è documentata già nel 1328 e successivamente nel 1470 e nel 1520, quando fu conferito il beneficio al sacerdote Adriano Sorrentino. Nel XVII e XVIII secolo, la chiesa era in uno stato di degrado e priva di decorazioni, ma nel XVIII secolo fu ampliata e ristrutturata dal vescovo Bernardo della Torre.

Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate 6. L’Antica Chiesetta di Sant'Antonio Abate di Vienne
Ph. Giovanni Alfano

Nel 1813, divenne parrocchia, ma nel 1829 il titolo passò alla nuova chiesa di Sant’Antonio Abate. La chiesetta fu quindi dedicata alla Vergine Immacolata nel 1834 e divenne una cripta per l’inumazione dei membri della confraternita dell’Immacolata. Di stile romanico, presenta una sola navata con volte a vela e archi a tutto sesto.

6.1 Consolidamento e restauro

Recentemente, è stata oggetto di consolidamento e restauro tra il 2015 e il 2016, restituendo alla comunità un sito di grande valore storico e artistico. Oggi, i riti religiosi si svolgono nella chiesa della Congrega, che conserva opere d’arte dei secoli XIX e XX e funge da sede per la confraternita dell’Immacolata Concezione.

Dal 2022, Giovanni Nastro è il nominato Priore che accompagnerà il cammino dei fratelli e delle sorelle della Congrega dell’Immacolata Concezione di Sant’Antonio Abate per i prossimi anni. Recentemente, la Chiesetta ha ospitato attività culturali promosse dall’Amministrazione Comunale, fra le quali la presentazione dei libri degli scrittori Gerardo Sorrentino e Gaetanina Longobardi, nonché la mostra d’arte “Immergiti nella mia anima”, a cura dell’artista, sculture ed ebanista abatese Antonio Longobardi, in arte Aelle.

7. La Strada Romana Adrianea

Durante i lavori di riqualificazione di piazza della Libertà a Sant’Antonio Abate, nel febbraio 2019, è stato scoperto un tratto della strada romana Nuceria-Stabias. Questo antico percorso, risalente al periodo dell’imperatore Adriano intorno al 120-121 d.C., è stato autenticato da cippi miliari e ricerche archeologiche. La strada collegava le città romane di Nuceria Alfaterna e Stabiae, attraversando diverse località ai piedi dei Monti Lattari.

Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate 7. La Strada Romana Adrianea

Oggi, questo ritrovamento archeologico offre ai visitatori una finestra sul passato, mostrando come le vie di comunicazione antiche abbiano influenzato lo sviluppo e le interazioni tra le comunità, ovvero come Sant’Antonio Abate abbia avuto una rilevanza storica strategica come nodo viario e commerciale. La Sovrintendenza ai beni culturali di Napoli e l’Amministrazione Comunale hanno deciso di musealizzare questo ritrovamento, le cui dinamiche storiche non possono che arricchire notevolmente la conoscenza del territorio e delle sue tradizioni al sapere dei visitatori e degli studiosi interessati.

8. Il Tempio-Santuario di Gesù Bambino

Nel cuore della tranquilla località di via Casa Russo, nel lontano 1939, ebbe inizio un’impresa di profonda spiritualità: la costruzione del Santuario dedicato a Gesù Bambino. Fu un progetto che emerse grazie alla fervida devozione di Antonietta D’Aniello e Immacolata Delle Donne, animato dall’ardore spirituale dell’ingegnere Gennaro Di Nola e dall’incoraggiamento del canonico don Giovanni D’Antuono.

Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate 8. Il Tempio-Santuario di Gesù Bambino

Nonostante le avversità dei tempi segnati dalla guerra, l’impegno e la generosità della comunità che contribuì con larghe offerte, permisero di portare avanti l’opera. Finalmente, nel 1946, dopo anni di lavoro incessante, il Santuario vide la luce. La benedizione solenne di monsignore Federico Emanuel segnò l’apice di questa straordinaria impresa, che culminò il 29 ottobre 1950 con la consacrazione del tempio al Divin Bambino durante la festa di Cristo Re.

All’interno del Santuario, le opere d’arte narrano storie di fede e devozione. Le tele risalenti al XVII secolo, la statua dell’Immacolata Concezione e il simulacro del Bambinello, anche se oggi in copia dopo il furto dell’originale, sono testimonianze tangibili della ricchezza spirituale e artistica del luogo sacro. Dal 1955, i Padri Dehoniani hanno assunto l’importante compito di officiare il Santuario, portando avanti la missione di diffondere il messaggio evangelico nella comunità locale. Così, tra storia, fede e arte, il Santuario dedicato a Gesù Bambino continua a essere un faro di speranza e spiritualità per tutti coloro che vi si accostano.

9. Le Masserie tra le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate

A partire dal XV secolo, nel territorio sono state costruite numerose masserie, grandi aziende agricole con estesi possedimenti, che hanno contribuito alla formazione della contrada Sant’Antuono. Queste includono la Masseria Grande, la Masseria Piccola, la Masseria di Casa d’Aponte (in località Pizzauto), la Masseria del Cavaliere Salerno (in via Teilliti), la Masseria dei Signori Frezza/Ventimiglia (al termine di via Teilliti), la Masseria del Cottimo, la Masseria di Casa Rocca (al di sopra del Pontone) e la Masseria di Casa Massenzio (sulla strada provinciale).

Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate 9. Le Masserie
Ph. Giovanni Alfano

Agli albori dell’ottocento vengono realizzate le masserie di Nicola d’Ajello (anno 1808) in località Sgarrupa e di Leonardo Santoro (poi De Luca), al termine di via casa Aniello. Queste masserie, inizialmente di stampo feudale, sono passate attraverso varie proprietà nobiliari prima di essere lottizzate e diventare di proprietà dei contadini. Intorno alle masserie si sono sviluppati insediamenti e nuclei abitativi che hanno dato origine alla borgata Sant’Antuono.

10. I Casarielli o Casoni Marna

Immediatamente dopo il ponte sul fiumicello Marna, si presenta una spianata ove si rilevano i ruderi di una costruzione vetusta, costituita da un androne centrale coperto da volta a botte con direttrice in senso normale a quello della copertura del corpo centrale. La Marina o Margina, una zona paludosa appartenente all’Università di Lettere nel XVI secolo, fu ceduta a vari proprietari per bonificarla e renderla coltivabile.

Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate 10. I Casarielli o Casoni Marna
Ph. Giovanni Alfano

Vennero scavati nuovi fossi per portare fuori l’acqua ed è costruito un poderoso fabbricato appellate Casarielli o Casoni della Marina dai contadini letteresi e abatesi. Realizzate nei detti tentativi di bonifica della zona, con intento di creare un complesso da adibire a mulino per la macinazione del grano, vengono in prosieguo di tempo utilizzate per la conservazione di derrate e prodotti agricoli.

Abbandonato nel tempo, divenne oggetto di leggende popolari riguardanti un drago a tre teste. Nel 1954, Melchiorre Landolfi descrisse lo stato del complesso, ormai in rovina ma ancora testimone di un’attività agricola passata. Oggi, il sito – in pietrame calcareo allo stato rustico – è di proprietà del Comune di Sant’Antonio Abate dopo una permuta con il Comune di Lettere.

Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate: conservare e trasmettere alle generazioni future l’identità e la storia

Grazie alle opere letterarie che portano la firma del movimento associativo Agorà Abatese, nonché dei professori Gerardo Sorrentino, Vincenzo D’Aniello e Giovanni Alfano, il territorio di Sant’Antonio Abate si arricchisce di un prezioso patrimonio culturale accessibile a tutti. Soprattutto attraverso Qr Code apposti sulle insegne dei principali siti storici, che permettono al cittadino di collegarsi direttamente alla memoria storica del monumento.

È grazie al lavoro di storici, studiosi e appassionati del territorio, affiancati dall’interesse e dalla collaborazione delle Amministrazioni Comunali, che a Sant’Antonio Abate si riesce a conservare e trasmettere alle generazioni future l’identità e la storia che hanno plasmato la comunità abatese. Vi invitiamo a esplorare le innumerevoli meraviglie custodite in quest’area. Tra cui il suggestivo Fortilizio-Convalescenziario, la maestosa Certosa di San Giacomo di Pizzauto e molte altre opere e monumenti di cui è possibile scoprire le memorie sul sito istituzionale dell’Ente Comunale.

Sofia Comentale

Le 10 cose da vedere e da visitare a Sant’Antonio Abate: riferimenti

Comune di Sant’Antonio Abate

Arcidiocesi

Parco Archeologico di Pompei

Museo Archeologico “Libero D’Orsi”

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