E' morta la piccola Sabreen!

Una vita che cerca di vedere la luce del mondo, mentre altre attentano alla sua esistenza, prima nel ventre materno, poi non appena emette il suo primo sibilo. Si tratta di una piccola, anzi piccolissima, che è stata protetta dalla pancia della sua mamma fino all’ultimo secondo, che ha lottato per sopravvivere e per completare la sua formazione, affinché il miracolo della vita preparasse la sua manifestazione più incredibile, il primo passo verso qualcosa di ancora più grande. Ma tutto va storto, la donna che con tanto amore l’ha gelosamente custodita per 30 settimane muore improvvisamente sotto le macerie della casa colpita da un raid delle Forze di difesa israeliane (IDF).

Nel bombardamento israeliano avevano già perso la vita la madre, il padre e la sorellina di 3 anni

La neonata verrà identificata dai medici che stanno operando in Palestina (quelli si che sono veri eroi!) come “la bambina della martire Sabreen al-Sakani”. E’ stato il personale sanitario, che sta lottando strenuamente in strutture oramai precarie, in tutta la Striscia di Gaza, ad aver letteralmente prelevato Sabreen Jouda dal corpo già massacrato della sua mamma.

I dottori che hanno praticato il cesareo nell’Ospedale di Rafah, mentre la madre di Sabreen moriva agonizzante, hanno deposto l’orfana prematura nel Reparto di unità di terapia intensiva neonatale dell’Emirati Hospital all’interno di una delle ultime incubatrici rimaste funzionanti a Gaza, con la speranza che potesse farcela. Il peso del suo corpicino era di 1 kg e quattrocento.

Ma “la bambina della martire Sabreen al-Sakani”, sopravvissuta soltanto cinque giorni, non è la sola ad essere morta oggi, con lei molto probabilmente se ne va anche parte dell’umanità. Mentre nello stesso giorno del decesso di sua madre sono stati uccisi il suo futuro papà Shoukri e la sua sorellina Malak, di 3 anni. Cosa diranno ora i medici ai nonni di Sabreen, che erano pronti a prendersi cura di lei?

Morire disperati, con il corpo dilaniato, vedere i propri figli ammazzati, sotto i cumuli di cemento di una casa costruita con fatica, che viene bombardata senza pietà dal cielo… questa può essere l’umanità?

Dopo oltre 200 giorni di massacri – tra gli oltre 1.200 morti in Israele per mano di Hamas e gli oltre 34.000 in Palestina (Gaza) per mano delle Forze israeliane – possiamo definirci ancora “umani”?

 

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