Dopo settimane di divisioni e dialoghi infruttuosi, sembra che i partiti e le liste civiche in campo per le elezioni comunali di Castellammare di Stabia si stiano compattando in tre grandi fronti.
Castellammare verso le elezioni, terzo polo e centrosinistra si compattano
Per quanto riguarda il Terzo Polo, l’ex consigliere comunale Antonio Alfano ha annunciato il suo sostegno al dirigente Asl Antonio Coppola. Entrambi di ispirazione centrista, Alfano ha scelto di ritirare la sua inziale candidatura per confluire nella coalizione di Coppola: “È una scelta che nasce da un confronto politico e programmatico.
Il nostro è un gruppo che guarda a Castellammare nell’interesse degli stabiesi e contro i personalismi. A differenza di chi impone nomi dall’alto, di chi propone cosiddette personalità che poco hanno a che fare con Castellammare, abbiamo scelto Coppola per il suo impegno sociale e professionale nella città”, si legge nel comunicato rilasciato da Alfano nelle scorse ore.
A destra si valuta la candidabilità di Luigi Bobbio
Nel centrosinistra si è scongiurato il rischio di scissione interna: il presidente del circolo locale del Pd, Roberto Elefante, quando tutto lasciava presagire una sua candidatura indipendente ha infine confermato in una breve nota il suo appoggio al candidato di partito Luigi Vicinanza. Col passo indietro di Elefante potrebbero aggregarsi al campo largo di Vicinanza quei gruppi politici di centrosinistra non ancora schieratisi: dal Movimento 5 Stelle, con cui si è in serrate trattative, alle liste afferenti all’ex sindaco Salvatore Vozza.
Nella destra stabiese, invece, vige ancora incertezza sul candidato sindaco. Luigi Bobbio sembra il nome più papabile, ma una recente legge sull’incandidabilità dei magistrati per le cariche politiche potrebbe sbarrargli la strada. Bobbio ricopre infatti il ruolo di magistrato civile al tribunale di Nocera: giuristi e avvocati sono a lavoro per comprendere i margini di manovra. Qualora risultasse incandidabile, l’alternativa potrebbe essere l’ex deputato Mario D’Apuzzo.
Roberto Calabrese