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Castellammare, trasportava 2.5 tonnellate di vongole “fuorilegge”

Castellammare, trasportava 2.5 tonnellate di vongole "fuorilegge": sanzionato e merce sequestrata. Il blitz della Guardia Costiera a tutela della filiera ittica

Nella notte appena trascorsa, il personale militare del nucleo di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia ha condotto un’operazione mirata contro la pesca abusiva e il commercio illegale di prodotti ittici. Sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Napoli, una vera e propria task force composta da una decina di militari è stata impegnata in controlli sul territorio di Castellammare di Stabia e dei comuni limitrofi.

Castellammare, trasportava 2.5 tonnellate di vongole “fuorilegge”

Durante i controlli, è stato rinvenuto all’interno di un veicolo circa 2.5 tonnellate di vongole “lupino” (chamelea gallina), prive di qualsiasi documento che ne attestasse la provenienza, la zona di pesca o l’attrezzatura utilizzata. I molluschi bivalvi erano stati nascosti all’interno di contenitori di polistirolo riportanti la dicitura “granchio blu”, evidentemente nel tentativo di eludere i controlli.

Il conducente del veicolo è stato sanzionato per la detenzione di prodotto ittico non tracciato, con una multa di 1.500 euro. Il prodotto ittico rinvenuto è stato sequestrato come sanzione accessoria.

Sanzionato e merce sequestrata

Il controllo sulla filiera ittica rappresenta uno dei compiti principali del Corpo delle Capitanerie di Porto, al fine di verificare il rispetto delle disposizioni nazionali e comunitarie in materia di pesca. Questo non solo per tutelare la risorsa ittica, ma anche per garantire la sicurezza del consumatore finale, assicurando che i prodotti immessi sul mercato siano accompagnati da documentazione chiara sulla provenienza.

L’attività di controllo del territorio, dei centri di stoccaggio e di commercializzazione di prodotti ittici e dell’intera costa di competenza continuerà senza sosta anche nei prossimi giorni. L’obiettivo è perseguire coloro che, senza scrupoli e solo per scopi di lucro, mettono a repentaglio la salute pubblica, violando le norme che regolano la pesca e la commercializzazione dei prodotti ittici.

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