Il Gazzettino vesuviano | IGV

“San Gennaro ha sciolto il sangue”, alle 18,38 il miracolo di maggio

Si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. L’annuncio è stato dato dall’abate Vincenzo De Gregorio alle ore 18.38 all’ingresso nella Basilica di Santa Chiara al termine della processione.

Contemporaneamente l’arcivescovo, monsignor Battaglia, ha mostrato l’ampolla ai fedeli ed è stato sventolato il fazzoletto bianco, simbolo dell’avvenuto prodigio. L’annuncio è stato accolto dall’applauso dei fedeli che riempiono la Basilica sia all’interno che all’esterno.

Il “miracolo” di maggio si celebra in ricordo della prima traslazione delle reliquie di San Gennaro da Pozzuoli, dove avvenne il martirio tramite decapitazione, a Napoli dove oggi vengono conservate.

La “processione degli infrascati”

Il “miracolo” atteso il sabato che precede la prima domenica di maggio è accompagnato, appunto, da una processione che parte dal Duomo e attraversa il centro antico della città, per concludersi nella Basilica di Santa Chiara. La processione si svolge in ricordo della traslazione delle reliquie del Santo dal cimitero posto nell’Agro Marciano, territorio oggi ricadente nel quartiere Fuorigrotta, alle Catacombe di Capodimonte, poi denominate per questa ragione Catacombe di San Gennaro, ed è detta anche “processione degli infrascati” per la consuetudine del clero di proteggersi dal sole coprendosi il capo con corone di fiori.

Il prodigio avviene tre volte l’anno: il 19 settembre, data in cui fu decapitato il martire nel 305 d.C.; il 16 dicembre, nell’anniversario di una terribile eruzione del Vesuvio del 1631 arrestata, secondo credenza popolare, per intercessione del Santo; e, come oggi, il sabato che precede la prima domenica di maggio, in ricordo della traslazione delle spoglie mortali da Pozzuoli alle catacombe di Capodimonte.

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