“Ormai facciamo fatica a ricordare tutti i comuni nei quali è stato deciso di intitolare una strada o una piazza ai Borbone”, ha dichiarato il prof. Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico. “Questa volta tocca a Ercolano con un grande valore aggiunto: si tratta di una grande piazza che sovrasta quegli scavi meravigliosi voluti proprio dai Borbone.
Grazie al sindaco Buonajuto, alla giunta, ai responsabili degli scavi e ai loro sponsor internazionali: quella piazza – aggiunge De Crescenzo – da simbolo negativo è divenuta ora simbolo positivo, come hanno dichiarato anche le autorità. Anche questo, comunque, è il frutto di tutti questi anni di battaglie culturali neoborboniche.
Anche così cambia la storia. Nonostante appelli, petizioni, migliaia di firme e sondaggi ‘stravinti’, manca all’appello solo la città di Napoli, l’antica capitale ancora “vittima” di una ristretta élite politico-intellettuale con poche radici e poco orgoglio che sembra non aver intenzione di dare spazio ai veri personaggi che hanno reso Napoli capitale, magari sostituendo i ‘finti eroi della patria’”.
“Da giovane porticese sono felicissimo che tre città vesuviane vicine, come San Giorgio a Cremano, passando per Portici ed oggi Ercolano, in pochi anni abbiano riscoperto la storia di una grande famiglia e di un grande Re come Carlo di Borbone, che tanto ha dato a queste zone – ha dichiarato Emilio Caserta, responsabile giovanile del Movimento Neoborbonico – ciò significa che c’è una rivoluzione culturale in atto, e che tante sono le presenze anche nelle istituzioni che stanno riscoperto certe verità, ma soprattutto ci sono cittadini che fanno sentire la loro voce su queste tematiche. A noi giovani serve anche questo per essere orgogliosi di essere napoletani, porticesi, ercolanesi e meridionali”.