Palestina membro a pieno titolo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite? Le abbiamo viste tutte nella vita, ci mancava quella che potete osservare nel video che pubblico qui sotto e che vi mostra l’ambasciatore israeliano all’ONU che distrugge con le sue mani, fa letteralmente a pezzi, la carta della Nazioni Unite.
A pezzi, certo! Come sono state fatte a pezzi le vite di migliaia e migliaia di bambini palestinesi, vittime innocenti, dilaniati da bombe lanciate dalle IDF (Forze di difesa di Israele). E Hamas? Che va ammonito anche questo ovviamente! A che cosa è servito uccidere civili inermi il 7 ottobre 2023? (Le persone colpite dal cosiddetto braccio armato di Hamas erano israeliani ed anche stranieri). Partendo dal presupposto che una qualsiasi guerra è sbagliata, in un confitto si colpisce la cittadinanza a sangue freddo oppure si punta alle postazioni strategiche militari?
Dunque andiamo a quanto accaduto all’Assemblea Generale dell’ONU dove è stata approvata a larga maggioranza una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, inoltre dà raccomandazioni all’UNSC (Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite) di “riconsiderare favorevolmente la questione”. Il testo è passato con ben 143 voti a favore, 25 astensioni e 9 contrari.
Ricordo che la Risoluzione dell’UNSC, che raccomandava all’Assemblea Generale l’ammissione dello Stato della Palestina come membro dell’ONU e che doveva passare con 9 voti a favore e nessun veto, è stata invece arrestata poche settimane fa da quello (veto) degli Stati Uniti d’America. All’interno dell’UNSC si sono registrati 12 voti a favore, quelli di Algeria, Ecuador, Cina, Francia, Giappone, Guyana, Malta, Mozambico, Russia, Sierra Leone, Slovenia e Corea del Sud, 2 astensioni da parte della Svizzera e della Gran Bretagna, infine il veto degli USA. Successivamente la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza doveva approdare all’Assemblea Generale ONU per poi essere approvata con la maggioranza dei due terzi.
Palestina membro dell’ONU, i Paesi astenuti e quelli che hanno votato contro. L’ambasciatore israeliano distrugge la Carta delle Nazioni Unite
La nostra Nazione, l’Italia, si è astenuta insieme alla Germania, Austria, Gran Bretagna, Canada, Svezia, Svizzera, Olanda, Ucraina, nonché due degli Stati baltici, Lettonia e Lituania, ed uno della Penisola scandinava, la Finlandia. Si aggiungono alla lista degli astenuti: Principato di Monaco, Croazia, Paraguay, Romania, Albania, Bulgaria, Fiji, Georgia, Isole Marshall, Macedonia del Nord, Moldavia, Vanuatu, Malawi.
I 9 Paesi che hanno votato contro: USA (Stati Uniti d’America), Israele, Argentina, Repubblica Ceca, Ungheria, Papua Nuova Guinea, Palau, Nauru, Micronesia.
Le parole degli ambasciatori di Israele e di Palestina.
“Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni”, afferma Gilad Erdan prima del voto. “Questo giorno rimarrà ricordato nell’infamia”, ha poi aggiunto, dicendo che si tratta di uno “Stato terrorista palestinese” rimarcando il fatto che sarebbe “guidato dall’Hitler dei nostri tempi”. L’ambasciatore israeliano all’ONU ha infine passato la Carta delle Nazioni Unite all’interno di un piccolo distruggi documenti esclamando: “State facendo a pezzi la Carta ONU con le vostre mani!”.
“Vogliamo pace e libertà, la nostra bandiera vola alta in Palestina, nel mondo e persino fuori dal campus della Columbia University a New York. E’ diventata un simbolo di chi crede nella libertà. Potete decidere di stare con la pace, con il diritto di una Nazione di vivere in libertà, oppure potete decidere di stare ai margini della storia… Colonizzazione e occupazione non sono il nostro destino, ci sono stati imposti”, ha detto Ryad Mansour prima del voto in Assemblea Generale. L’ambasciatore palestinese all’ONU ha chiarito che “votare per l’esistenza della Palestina non è contro nessuno stato, ma è un investimento nella pace”.
La posizione espressa dall’Italia
“L’Italia condivide l’obiettivo di una pace globale e duratura che potrà essere raggiunta solo sulla base di una soluzione a due Stati con Israele e Palestina che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza entro confini riconosciuti e concordati. Riteniamo che tale obiettivo debba essere raggiunto attraverso negoziati diretti tra le parti e dubitiamo che l’approvazione della risoluzione odierna contribuirà all’obiettivo di una soluzione duratura al conflitto. Per questo motivo abbiamo deciso di astenerci. L’importanza di ripristinare un orizzonte politico per rispondere alle legittime aspirazioni del popolo palestinese dovrebbe guidare la nostra azione a medio termine. Nel breve termine, la priorità dovrebbe essere data alla risoluzione della catastrofica e tragica crisi umanitaria a Gaza“, questa la motivazione sul voto in Assemblea generale spiegata dall’ambasciatore italiano Maurizio Massari.