Scafati, cinque indagati per la morte di Alessandro Panariello

La mamma di Alessandro, Flora, ha presentato una denuncia contro il datore di lavoro, indicandolo come il principale responsabile della tragedia

Il dramma di Alessandro Panariello, il giovane operaio di 21 anni morto in un incidente sul lavoro, continua a scuotere la comunità di Scafati. Questa mattina il quotidiano “La Repubblica” riporta l’iscrizione nel registro degli indagati di cinque persone per la tragedia.

Scafati, cinque indagati per la morte di Alessandro Panariello

La mamma di Alessandro, Flora, ha presentato una denuncia contro il datore di lavoro, Angelo Vitiello, indicandolo come il principale responsabile della tragedia. Insieme a Vitiello, sono stati indagati dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore anche il direttore dei lavori Vittorio Cesarano, il direttore del cantiere Raffaele Santonicola, il responsabile dei lavori Angelo Nicosia, e Angela Semioli. Tutti sono difesi dall’avvocato Maria Rispoli.

La mattina del 17 maggio, Alessandro aveva avuto l’ennesima lite con il suo datore di lavoro. Lavorava in un cantiere edile al centro di Scafati, impegnato nella ristrutturazione della facciata di un palazzo. La sua vita è stata tragicamente interrotta da una lama di acciaio di una carrucola, che gli ha tagliato la gola mentre la stava passando a un collega. La disperazione e la rabbia per il mancato contratto, dopo sette anni di lavoro senza riconoscimento formale, erano palpabili.

La mattina della tragedia l’ultimo litigio con il datore di lavoro

Oggi, presso il Tribunale di Nocera, verrà conferito l’incarico al medico legale per l’autopsia, alla presenza degli avvocati Gennaro Cuccurullo e Agostino Russo, rappresentanti della famiglia Panariello. Solo dopo il dissequestro della salma, Flora potrà finalmente celebrare i funerali del suo unico figlio, che ha già perso il padre nel 2010.

La morte di Alessandro non ha solo colpito profondamente la madre, ma ha anche lasciato un vuoto nella vita della giovanissima fidanzata, che viveva con lui e Flora in un garage adibito a casa a Poggiomarino. La giovane, con un passato difficile alle spalle, aveva trovato un rifugio nella famiglia di Alessandro.

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