Campi Flegrei, nuova scossa di terremoto 3.6, questa mattina

Magnitudo di 3.4. Avvertito anche un forte odore di zolfo nell'aria. Musumeci: "Comprensibile la paura"

Una nuova scossa di terremoto ha scosso questa mattina i Campi Flegrei alle 8:28. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha registrato un’intensità di magnitudo 3.6 ad una profondità di 2 chilometri. L’epicentro è stato individuato in mare, a metà strada tra Pozzuoli e Bacoli. La scossa è stata avvertita distintamente non solo nei comuni flegrei, ma anche in diverse zone di Napoli, dove sono state numerose le segnalazioni sui social network.

Campi Flegrei, nuova scossa di terremoto questa mattina: magnitudo di 3.6

Oltre al tremore, alcuni cittadini hanno avvertito anche un forte odore di zolfo nell’aria, già presente dalle prime ore del giorno. Questo fenomeno è dovuto al rilascio di gas vulcanici dal sottosuolo, tipico segno dell’attività in corso nell’area dei Campi Flegrei.

L’evento di oggi si inserisce nel quadro del bradisismo flegreo, un fenomeno di sollevamento del suolo in atto da diversi anni nell’area. Secondo gli esperti, le scosse “potrebbero durare ancora per mesi o anni” ed è “comprensibile la paura” tra la popolazione. Tuttavia, il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, invita alla calma: “Mai farsi prendere dal panico: serve una convivenza vigile con il rischio”.

Avvertito anche un forte odore di zolfo nell’aria. Musumeci: “Comprensibile la paura”

Già a ottobre scorso il Governo aveva emanato un decreto per affrontare l’emergenza. Oggi, a Palazzo Chigi, si terrà un vertice per valutare ulteriori interventi. Tra le ipotesi, il ministro Musumeci menziona l’adeguamento antisismico delle infrastrutture pubbliche, a partire dalle scuole. Si punta inoltre a “iniziative di prevenzione strutturale e non strutturale”, come la delimitazione della zona del bradisismo, la verifica della vulnerabilità degli edifici, piani di comunicazione alla popolazione e l’organizzazione di esercitazioni di evacuazione.

Musumeci sottolinea l’importanza di testare periodicamente i piani di evacuazione, coinvolgendo attivamente la popolazione. Riguardo all’attività di ricerca, il ministro conclude: “Gli scienziati cercano possibili segnali premonitori. Ma bisogna essere sempre pronti ad ogni eventualità. Vale per le istituzioni, ma vale anche per gli abitanti”.

La situazione nei Campi Flegrei rimane sotto stretto monitoraggio da parte delle autorità competenti, che rassicurano la popolazione sull’impegno profuso per garantire la sicurezza e la messa in atto di tutte le misure necessarie per la gestione dell’emergenza.

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