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Napoli, truffa Superbonus: sequestrati 93 milioni di euro

Napoli, truffa del "Superbonus": 7 società coinvolte, sequestri per 93 milioni di euro. Avevano presentato richieste per agevolazioni fiscali su lavori edilizi mai effettuati

Una maxi truffa riguardante i bonus edilizi è stata smascherata dalla Guardia di Finanza di Napoli, portando al sequestro di beni per un valore complessivo di 93 milioni di euro. L’operazione, che coinvolge sette società situate nell’area a Nord di Napoli, ha rivelato un complesso giro di crediti fittizi legati al Superbonus, con lavori di riqualificazione energetica, ristrutturazione e adeguamento sismico mai realmente eseguiti.

Napoli, truffa del “Superbonus”

Le indagini, condotte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Frattamaggiore sotto la direzione della Procura di Napoli Nord, hanno messo in luce come i crediti fiscali vantati dalle società fossero in realtà inesistenti. Queste società, prive di una reale consistenza aziendale e solidità patrimoniale, avevano presentato richieste per agevolazioni fiscali su lavori edilizi mai effettuati. In alcuni casi, addirittura, i crediti erano stati ceduti da persone decedute prima della negoziazione.

Il blitz ha portato all’emissione di un decreto di sequestro preventivo da parte della Procura di Napoli Nord, guidata dal procuratore Maria Antonietta Troncone. “Il provvedimento è stato emanato d’urgenza per cautelare la provvista creditizia giacente sui ‘cassetti fiscali’ delle imprese coinvolte, anche alla luce della assoluta concomitanza delle negoziazioni incriminate, avvenute per la maggior parte nei mesi di marzo e aprile 2024”, si legge nella nota firmata dal procuratore.

7 società coinvolte, sequestri per 93 milioni di euro

In particolare, le indagini hanno rivelato che i crediti, presentati come derivanti da lavori di ristrutturazione e miglioramento energetico, erano in realtà una frode ben orchestrata. Le cessioni fraudolente, comunicate all’Agenzia delle Entrate, riportavano i nomi dei cedenti come committenti dei lavori per importi superiori al milione di euro, nonostante i lavori dichiarati fossero relativi a singole unità abitative.

Le sette persone coinvolte sono ora indagate per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. “Con l’esecuzione del provvedimento cautelare – ha dichiarato il procuratore Troncone – è stata disinnescata una ingente truffa ai danni dello Stato, attraverso il sequestro dei crediti presenti nei ‘cassetti fiscali’ dei relativi detentori, nonché di quelli dagli stessi ceduti a terzi cessionari”.

Questa operazione segue un’indagine simile condotta tra il 2022 e il 2023, che ha già portato al sequestro di circa 1,5 miliardi di euro in relazione alla circolazione di crediti fittizi per lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico, previsti dal Decreto “Rilancio”.

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