Sferzante il commento di Severino Nappi sulla faccenda che ha scosso la politica e, nello specifico, la campagna elettorale a Castellammare di Stabia. L’arresto dei mandanti del consigliere Pd Tommasino, con tutto quello che sta portando dietro di sé, ha fatto sbottare il capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania, che non ha mancato di sottolineare il “silenzio”, fin troppo rumoroso, che in queste ultime ore arriva dalla sinistra e dai suoi “paladini della legalità”, sempre pronti a guidare “crociate” contro la destra, o comunque quando non si tratta di inchieste che colpiscono il centrosinistra.
“L’arresto dei mandanti dell’omicidio del consigliere comunale del Pd, Gino Tommasino, aprono uno squarcio inquietante sui rapporti tra una certa area politica e la criminalità organizzata, a Castellammare di Stabia”. Così esordisce Nappi.
“Noi restiamo garantisti – continua l’esponente della Lega – affidandoci al prezioso lavoro di magistratura e forze dell’ordine, ma allo stesso tempo aspettiamo con ansia che sulla vicenda intervengano con forza e non con le solite dichiarazioni di facciata, anche il candidato sindaco di centrosinistra e il suo paladino della legalità, quel professionista dell’anticamorra sempre pronto a lanciare strali contro il malaffare quando si tratta di inchieste che riguardano soggetti non di sinistra.
A loro ricordiamo che la battaglia contro la camorra non ha colore politico e che va combattuta sempre e comunque, e che la pulizia e la trasparenza devono essere pretese prima in casa propria, a Castellammare come a Cercola, dove è stato registrato un altro imbarazzante silenzio.
Questa volta a fare scena muta, un altro “vigile” censore a tempo che non mi sembra sia intervenuto sull’arresto – per compravendita di voti alle elezioni del 2023 – della figlia di un boss ergastolano, già condannata per associazione mafiosa e interdetta dai pubblici uffici, all’epoca dei fatti rappresentante di lista di Europa Verde”.