Trecase, un laboratorio per la marijuana in un immobile confiscato

Scoperte 369 piante alte circa due metri, poste immediatamente sotto sequestro dalla Guardia di Finanza

Trecase, un laboratorio per la marijuana in un immobile confiscato alla camorra: scoperte 369 piante alte circa due metri, poste immediatamente sotto sequestro

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha scoperto, all’interno di un immobile confiscato nel Comune di Trecase, un sofisticato laboratorio clandestino per la coltivazione di marijuana, perfettamente funzionante, con all’interno 369 piante alte circa due metri, poste immediatamente sotto sequestro.

Trecase, un laboratorio per la marijuana in un immobile confiscato alla camorra

Nel corso dell’intervento, i militari del Gruppo di Torre Annunziata hanno sequestrato anche tutti gli strumenti utilizzati per l’attività illecita, tra cui 20 ventilatori industriali, 35 lampade fluorescenti, oltre 300 trasformatori di corrente, una vasca per l’irrigazione di 6 m2, due bilancini, diversi flaconi fertilizzanti e le reti per l’essiccazione.

Nell’estendere le ricerche agli altri locali dell’edificio e al terreno contiguo, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto, altresì, oltre 5 kg di marijuana già essiccata nonché un involucro confezionato contenente altri 290 grammi della medesima sostanza stupefacente.

Scoperte 369 piante alte circa due metri, poste immediatamente sotto sequestro

Tenuto conto della strumentazione utilizzata, altamente performante, nonché del conseguente fabbisogno di corrente elettrica e di acqua pubblica, la resa stimata della coltivazione delle piante, trovate già in piena fioritura pronte per essere raccolte, sarebbe stata di circa 110 kg di marijuana, che avrebbe permesso di realizzare, compreso lo stupefacente esiccato, un profitto superiore a 620mila euro.

All’esito delle attività, si è proceduto a denunciare alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, contro ignoti, la detenzione e coltivazione di sostanza stupefacente, nonché il furto di acqua e di corrente elettrica. Su disposizione dell’A.G. oplontina, la piantagione è stata distrutta, previo campionamento dei prodotti rinvenuti per la successiva analisi.

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