Castellammare, inchiesta “Olimpo”: assolto l’imprenditore del latte Adolfo Greco

L'inchiesta, avviata nel 2018 dalla Procura Antimafia, aveva portato all'arresto di oltre una decina di persone, inclusi esponenti di spicco dei clan D’Alessandro e Cesarano, che da anni controllano il territorio di Castellammare

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Nell’ambito dell’inchiesta Olimpo, la Corte d’Appello ha ribaltato la sentenza di primo grado, assolvendo con formula piena l’imprenditore Adolfo Greco. Inizialmente condannato a 8 anni di reclusione per il reato di estorsione, Greco è stato completamente scagionato dalle accuse. L’inchiesta, avviata nel 2018 dalla Procura Antimafia, aveva portato all’arresto di oltre una decina di persone, inclusi esponenti di spicco dei clan D’Alessandro e Cesarano, che da anni controllano il territorio di Castellammare di Stabia.

Castellammare, inchiesta “Olimpo”: assolto l’imprenditore del latte Adolfo Greco

Le accuse contro Greco riguardavano due episodi specifici di concorso in estorsione, ma la Corte d’Appello ha ritenuto che l’imprenditore non abbia commesso i fatti imputati. La sentenza ha annullato le precedenti condanne, dichiarando Greco innocente sia per non aver commesso il fatto sia perché il fatto non sussiste. Questa assoluzione rappresenta una svolta significativa nell’inchiesta Olimpo, segnalando una revisione critica delle prove presentate in primo grado.

La sentenza della Corte d’Appello di Napoli

Oltre a Greco, la Corte ha assolto anche Michele e Raffaele Carolei, fratelli del boss Paolo Carolei. Accusati insieme a Greco di aver esercitato pressioni su un imprenditore per ottenere l’assunzione del figlio di Michele Carolei, sono stati dichiarati innocenti per non aver commesso il fatto. La stessa sorte è toccata a Umberto Cuomo, macellaio di Agerola, accusato di aver mediato in un’estorsione a un imprenditore caseario, ma anch’egli assolto per mancanza di prove concrete.

La sentenza di secondo grado ha inoltre confermato l’assoluzione di Attilio Di Somma, precedentemente accusato di aver fatto esplodere una bomba nei pressi del supermercato Sole 365. Infine, Luigi Di Martino, boss del clan Cesarano, ha visto ridotta la sua pena da 9 anni a 6 anni e 6 mesi, venendo assolto per due capi d’imputazione.

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