Una giovane donna in kayak è stata travolta ed è morta durante un’escursione in mare a Napoli. È stata aperta un’inchiesta sulla tragedia avvenuta nel pomeriggio di ieri, domenica 9 giugno, a largo di Posillipo. Tutto procedeva tranquillamente, tanto da consentire a Cristina di scattare una foto a Villa Volpicelli dove si girano le esterne di “Un Posto al Sole”, solamente pochi minuti prima dell’inimmaginabile.

Sul posto, non lontano da Villa Rosebery, la residenza napoletana del Presidente della Repubblica, i militari della Guardia Costiera e il pm di turno alla Procura di Napoli.

Secondo quanto ricostruito, la vittima, Cristina Frazzica, originaria di Voghera in provincia di Pavia, era a bordo di un kayak insieme con un avvocato napoletano quando i due sono stati investiti da una imbarcazione che ha proseguito la sua marcia senza fermarsi per prestare soccorso. L’uomo è stato sbalzato in mare insieme con la donna. L’allarme è scattato poco dopo le 18 mentre l’incidente in mare si sarebbe verificato almeno una mezz’ora prima.

L’impatto sarebbe stato tremendo, probabilmente un mix di alta velocità del natante e di disattenzione della persona al timone. Un mix di follia e superficialità che è risultato fatale per una ragazza di 30 anni che insieme a un ragazzo di 23 anni, rimasto incolume, era a bordo del piccolo kayak.

Una giornata di sport e svago si è trasformata in tragedia. La canoa, di colore arancione per garantire maggiore visibilità, era stata noleggiata a Riva Fiorita come fanno molti giovanissimi nei fine settimana per trascorrere del tempo tra mare e libertà. L’incidente è avvenuto a meno di mezzo miglio dalla costa. Subito dopo la collisione, il giovane che si trovava con la vittima è stato soccorso da un altro diportista che lo ha visto in mare, terrorizzato, e lo ha issato a bordo della propria imbarcazione.

La Guardia Costiera è intervenuta rapidamente con una motovedetta. Purtroppo, dopo aver risalito la corrente, gli uomini della Capitaneria hanno ritrovato il corpo senza vita della giovane, che galleggiava in superficie. La salma è stata trasferita all’obitorio per gli accertamenti del caso.

Nella sala operativa della Capitaneria, il giovane sopravvissuto e il diportista che lo ha soccorso sono stati interrogati nel tentativo di ottenere informazioni utili per identificare l’imbarcazione pirata.

Intanto, è in corso una vasta operazione di ricerca dell’imbarcazione in tutti gli ormeggi di Napoli. Le indagini si concentrano in particolare tra Mergellina e il Borgo Marinari, dove il natante potrebbe aver trovato approdo. Gli inquirenti stanno anche raccogliendo testimonianze dai titolari dei porticcioli per scoprire chi abbia attraccato in quel lasso di tempo.

Le immagini delle telecamere di sorveglianza di Villa Rosebery, alcune delle quali puntate verso il mare, sono state acquisite e sono al vaglio degli investigatori.

L’autorità giudiziaria, che ipotizza i reati di omicidio colposo e omissione di soccorso, ha lanciato un appello: “…chiunque abbia visto qualcosa si faccia avanti“. La comunità è scossa e in lutto per una giovane vita spezzata troppo presto, mentre le autorità promettono tolleranza zero verso comportamenti imprudenti che mettono a rischio la sicurezza di tutti.

Cristina si era trasferita in Campania da qualche anno, per motivi di lavoro. Era laureata in Biotecnologie all’Università di Pavia e, nonostante il trasferimento a Napoli, era rimasta molto legata alla sua terra d’origine, dove tutt’ora vivono i genitori. Aveva una sorella gemella che vive all’estero, in Cina. A Napoli – stando alle prime informazioni – si era fidanzata con l’avvocato napoletano con il quale si trovava sul kayak al momento del terribile incidente, che le è costato la vita.

La stagione nautica, appena iniziata, non può essere funestata da episodi simili. Non si può rimanere ostaggi di diportisti irresponsabili che, spesso sotto l’effetto di alcolici, sfrecciano a tutta velocità nel Golfo di Napoli, una delle aree con il traffico marittimo più intenso al mondo, secondo solo alla baia di Hong Kong.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteL’importanza dell’Automazione nel Lavoro Artigianale
SuccessivoIn provincia di Napoli il 66,78% di affluenza per le Amministrative: i dati comune per comune
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.