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Ercolano: riapre l’antica spiaggia nel Parco archeologico

Ercolano: riapre l’antica spiaggia nel Parco archeologico

E’ l’unico affaccio sul mare rinvenuto in un’area archeologica. Oggi viene recuperato, riportato alla conformazione originaria e restituito ai visitatori. Siamo a Ercolano, dove riapre al pubblico l’antica spiaggia cittadina, grazie a un finanziamento nell’ambito del Cis Vesuvio-Pompei-Napoli, gestito dall’unità del Grande progetto Pompei.

Dopo molti anni dedicati all’attività di ricerca, scavo e restauro, l’antica Ercolano, distrutta dall’eruzione del Vesuvio, torna a vivere come città di mare. La progettazione è stata donata dalla fondazione Packard Humanities Institute, nell’ambito dell’Herculaneum Conservation Project, per restituire ai visitatori un’immagine il più possibile vicina a come si presentava quest’area prima del 79 d.C. Si arricchisce quindi l’esperienza di visita del Parco e, nel medio termine, si punta al ricongiungimento dell’area archeologica con la Villa dei Papiri.

Negli ultimi anni l’area è stata interessata da fenomeni di corrosione e decadimento determinati da fattori naturali legati agli effetti delle acque piovane e di risalita, che avevano trasformato l’antica spiaggia in una sorta di acquitrino, con pericoli di allagamento e impatti sulla conservazione del patrimonio.

Utilizzando un approccio multidisciplinare, è stata restituita alla spiaggia sicurezza e fruibilità, grazie a un’area percorribile e con la valorizzazione del fronte a mare della città.

Al termine della visita, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, rimarca come Ercolano sia “al centro di una delle più importanti aree archeologiche del pianeta. E’ importante l’apertura al mare – spiega – perchè ci fa ricordare che noi siamo Mediterranei, che siamo parte di una civiltà che si apre nel Mediterraneo e che attinge al Mediterraneo valori ideali e valori fondanti”.

Il direttore del Parco, Francesco Sirano, definisce l’antica spiaggia “un luogo straordinario e unico al mondo. Per conservarla per il futuro – aggiunge – abbiamo ridotto il rischio di continui allagamenti e i pericoli per la stabilità  dei fronti di scavo e del fronte a mare della città antica”.

Per Jane Thompson, del Packard Humanities Institute, assistere a questa svolta “è una soddisfazione immensa per il ricco team multidisciplinare che ha lavorato qui. Moltissime delle nostre azioni più importanti degli ultimi 20 anni – fa notare – sono state invisibili, ma qui finalmente abbiamo un radicale cambiamento dell’esperienza dei visitatori che, insieme con la riqualificazione di Via Mare, modificano per sempre l’assetto di questo sito”.

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