Inside out 2, il nuovo film d’animazione sulle emozioni della Disney-Pixar in uscita nei cinema italiani il 19 giugno 2024 è un vero e proprio capolavoro del regista Kelsey Mann, già animatore di Monsters University, Il viaggio di Arlo, Onward – Oltre la magia, con la sceneggiatura magistrale scritta da Dave Holstein e Meg LeFauve.
La piccola Riley, divenuta adolescente, è alle prese con il percorso che la porterà ad una concezione più completa di sé stessa. Grazie alla famiglia, allo sport (hockey su ghiaccio), alle vecchie e alle nuove amicizie, la ragazza creerà la base della struttura della sua personalità, affrontando nuove sfide, lasciandosi andare alle nuove emozioni che arrivano inesorabili, ma anche controllandole facendo in definitiva le scelte giuste.
Le Emozioni al cinema con Inside out 2
Chi ricorda “Esplorando il Corpo Umano”? L’opera divulgativa, pubblicata e diffusa in Italia dalla De Agostini, con la quale venivano rappresentate egregiamente – attraverso i personaggi del fumettista francese Albert Barillé – la fisiologia e l’anatomia della nostra struttura corporea, ma non solo queste. Ebbene, Inside out 2, ma anche il suo precedente Inside out, assomigliano proprio all’idea di Barillé. Ossia personificare ciò che nella realtà non potrebbe esserlo. Sì, perché come si fanno ad impersonare delle emozioni se non in un teatro con degli attori oppure attraverso un film di animazione digitale, un cartone animato o dei fumetti?
Chi andrà a sedersi in sala per guardare il nuovo film dei Pixar Animation Studios, in co-produzione con Walt Disney Pictures, verrà letteralmente travolto da un mondo incredibile, di cui probabilmente non si conosce la reale esistenza: si tratta in poche parole della struttura del funzionamento delle nostre emozioni e della loro gestione, l’immagazzinamento dei ricordi e le modalità di azione della memoria a breve, medio e lungo termine, anche in funzione delle sensazioni, delle esperienze che facciamo nel corso della nostra vita, delle nostre reazioni alle situazioni che ci si presentano, etc. Il tutto in un crogiuolo di elementi che danno poi vita al comportamento sociale. Addirittura vengono messe in scena tutte quelle capacità legate alla visualizzazione e all’immaginazione, che consentono all’essere umano di essere così unico.
Un vero e proprio viaggio all’interno della mente umana
Un vero e proprio viaggio all’interno della mente umana che porterà per mano lo spettatore attraverso i processi che attivano, calibrano di volta in volta le emozioni, ma che possono anche eventualmente reprimerle.
In questo nuovo capitolo, che esce a distanza di ben otto anni dal primo Inside out, si presentano al pubblico nuove emozioni, appartenenti all’avvento della pubertà (quando il bambino passa dalla terza infanzia all’adolescenza): Ansia, Invidia, Noia, Imbarazzo, Nostalgia. I personaggi si uniranno quindi al gruppo delle altre emozioni già costituite ed organizzate (Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura, Disgusto), le quali hanno già il loro funzionamento e dal loro Quartier Generale, all’apparenza, agiscono all’unisono e a meraviglia.
Senza dubbio la complessità della mente umana non può essere ridotta semplicemente a dieci emozioni, ma si tratta di un buon passo per trasferire, grazie alle immagini del grande schermo, un po’ di nozioni che forse possono mancare a qualcuno.
Come afferma il regista Kelsey Mann in un’intervista a Style Magazine (Corriere della Sera) si capisce subito che nulla è stato lasciato al caso, anzi: “C’era quell’allarme pubertà sulla consolle e volevo vederlo scattare. Volevo che apparissero nuove emozioni. Ho iniziato a incontrare degli esperti e a coinvolgerli, a partire da Dacher Keltner, professore di Psicologia all’Università della California, a Berkeley: volevamo essere sicuri di prendere la strada giusta”.
Un film d’animazione per tutti
Un film aperto a tutte le età, soprattutto ai ragazzi che si apprestano a fare il loro ingresso nella pubertà o ci sono già abbondantemente dentro. Anche se dovrebbero accingersi a prendere un posto nelle sale cinematografiche, per guardare con attenzione Inside out 2, anche gli adulti, e non soltanto i genitori che accompagnano i figli più piccoli.
Un lungometraggio al quale assistere, non tanto unicamente come spettatori ma piuttosto sentendosi protagonisti delle scene, immedesimandosi nei personaggi con uno spirito di osservazione molto più ampio. Anche perché in quanti possono dire di essere veramente in grado di gestire pienamente le proprie emozioni e di comprendere quelle altrui?
Il trailer ufficiale di Inside out 2
Ricordo che la sceneggiatrice LeFauve si è occupata, insieme a Pete Docter e Josh Cooley, anche della prima produzione Inside out, inoltre che il film d’animazione che uscì nelle sale cinematografiche nel 2015, con la regia di Pete Docter e Ronnie del Carmen, conquistò addirittura l’Oscar come miglior film d’animazione del 2016.
Andrea Ippolito