Ultimi minuti per correre alle urne. Alle 15 i seggi si chiuderanno e i giochi saranno fatti. Ai quattro comuni della provincia di Napoli chiamati ai “tempi supplementari” per dare un sindaco alla città, non resterà che aspettare il computo delle schede e ripartire con una nuova amministrazione e un nuovo sindaco eletto.
Delle quattro cittadine al ballottaggio ieri ed oggi della città metropolitana di Napoli, due, Torre Annunziata e San Giuseppe Vesuviano, vengono da un commissariamento per infiltrazioni della criminalità organizzata, altri due, Grumo Nevano e Sant’Antimo, rimandati alle urne dopo una crisi politica.
Torre Annunziata e il voto necessario: il ritiro dalla campagna elettorale non significa la rinuncia alla fascia tricolore
La campagna elettorale a Torre Annunziata ha subito un brusco scossone con la dichiarazione del candidato Carmine Alfano, giovedì scorso. Il ritiro dalla campagna elettorale avvenuta dopo la faccenda delle registrazioni audio pubblicate da L’Espesso che hanno messo “sotto accusa” Alfano.
Il professore direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica, è stato sospeso a seguito della diffusione di un audio contenente frasi omofobe pronunciate durante una lezione. Nonostante abbia cercato di giustificare le sue parole, la pressione mediatica e l’indignazione pubblica lo hanno portato a gettare la spugna. Una “resa” che nei fatti è stata solo formale, poichè sostanzialmente sulla scheda elettorale, in queste ore, gli elettori potranno comunque votare la coalizione di centrodestra e sul nome di Alfano come sindaco.
Corrado Cuccurullo, candidato del centrosinistra al ballottaggio, è rimasto l’unico candidato attivo, ma Alfano potrebbe teoricamente essere eletto sindaco o consigliere di opposizione, nonostante le dichiarazioni di ritiro dalla corsa elettorale.
Negli ultimi giorni la campagna elettorale del centrosinistra di Cuccurullo si è incentrata sulla comunicazione ai cittadini torresi di andare ad esprimere il proprio voto. Il ritiro di Alfano non ha dato automaticamente la vittoria all’altro candidato. Di qui la necessità di ritornare ad esprimere la propria preferenza. Tutta la vicenda potrebbe paradossalmente favorire proprio il candidato “ritiratosi” dalla campana elettorale, ma non dalla corsa alla fascia tricolore.
Grumo Nevano: scontro tra Coppola e Cimmino
A Grumo Nevano, la competizione elettorale vede Giuseppe Coppola, sostenuto da cinque liste civiche, opporsi a Umberto Cimmino del Partito Democratico (PD). Cimmino ha recentemente ottenuto il supporto del Movimento 5 Stelle, con dichiarazioni di sostegno da parte della coordinatrice provinciale Carmela Auriemma e del coordinatore regionale Salvatore Micillo. Coppola, dal canto suo, ha sottolineato l’indipendenza della sua coalizione dai partiti tradizionali.
Sant’Antimo: Buonanno contro Marzocchella
A Sant’Antimo, l’ex sindaco Massimo Buonanno, sostenuto da una coalizione di PD, Psdi e liste civiche, affronta Nicola Marzocchella, anch’egli sostenuto da liste civiche. Buonanno, sfiduciato un anno fa, ha condotto una campagna elettorale caratterizzata dalla presenza di esponenti di punta del centrosinistra. Inaspettatamente, Marzocchella ha seguito una strategia simile, ospitando sul palco figure politiche come Catello Maresca e il senatore forzista Francesco Silvestro.
San Giuseppe Vesuviano: Andreoli e Sepe i contendenti
A San Giuseppe Vesuviano, il confronto è tra Tommaso Andreoli, appoggiato dal centrodestra, e Michele Sepe, sostenuto da PD, M5S e liste civiche. La città è ancora segnata dalle conseguenze dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche, con il Consiglio di Stato che ha recentemente rinviato gli atti al Tar. Le accuse reciproche di responsabilità nella gestione passata e di permissivismo verso l’immigrazione irregolare hanno dominato il dibattito elettorale.