Nino D’Angelo al Maradona: “Un atto d’amore straordinario”

"Essere un cantante napoletano è un privilegio. Italiani possiamo esserlo tutti, ma cantanti napoletani possiamo esserlo soltanto noi”

Nino D’Angelo ancora sul palco per un concerto memorabile allo Stadio Maradona di Napoli. L’evento ha attratto oltre quarantamila fedelissimi fan, confermando l’amore incondizionato che il pubblico nutre per il “caschetto biondo“, simbolo di una Napoli autentica e passionale.

D’Angelo ha ricordato le difficoltà degli inizi della sua carriera, segnati da razzismo e pregiudizi. “Ho preso cazzotti, pugni e calci. Quando ho cominciato c’era persino più razzismo di ora, mi chiamavano terrone. Poi… poi mi hanno sdoganato cento volte, da Miles Davis a Goffredo Fofi, dai critici musicali agli intellettuali. Ma io mi sento fermo alla dogana con qualcuno che mi chiede i documenti: vorrei che ci fosse scritto Gaetano D’Angelo, in arte Nino, cantante napoletano. Essere un cantante napoletano è un privilegio. Italiani possiamo esserlo tutti, ma cantanti napoletani possiamo esserlo soltanto noi”.

“Un atto d’amore straordinario”

“Forse. Quando la Trident mi ha proposto questo azzardo non ci credevo. Quando mi hanno detto quanta gente sarebbe venuta allo stadio quasi non ci credevo. A 67 anni è un atto d’amore straordinario. E io, ringraziando tutti, riparto dai miei anni Ottanta”.

Del concerto che è anche stata l’occasione in cui il cantante napoletano ha festeggiato 52 anni di carriera ha detto: “Un sogno che si avvera”.

“Un sogno che si avvera”

Nino corona, dunque, il suo sogno e regala al pubblico dello stadio Maradona una serata all’insegna dei successi degli anni ’80. Un concerto per più di quarantamila fedelissimi del “caschetto biondo”, dell’eterno “ragazzo della curva B” che riempie per una sera le tribune e il prato dell’impianto di Fuorigrotta con Marco Mengoni ospite a sorpresa.

Lo show parte con il brano “Batticuore”, Nino è vestito di bianco al centro della passerella. Poi spazio al protagonista di tanti film “musicarelli”, come “Fotoromanzo”, ricordato sul ledwall dalla locandina dell’epoca. Non manca un omaggio alla squadra e al fuoriclasse del cuore. “Buonasera Napoli – dice D’Angelo – questo abbraccio mi appartiene da 50 anni. Eccomi nello stadio dei miei sogni, del mio grande amico Diego Armando Maradona ed è a lui che faccio questo omaggio”. Parte “Campiò”, brano del 2021, una delle poche eccezioni “contemporanee” in una scaletta fatta quasi esclusivamente di grandi classici.

Napoli e il Napoli sempre nel cuore

“Sono sempre un ragazzo della curva B, convinto che il nuovo allenatore possa far bene, riportarci subito almeno in Europa. Osi è andato, già da tempo, Di Lorenzo e Kvara, se lui vuole, se rimotivati, possono decidere di restare. Ma io sono un tifoso senza se e senza ma. Quando mio nonno mi portava allo stadio, che si chiamava ancora San Paolo, sul campo c’erano Juliano, Sivori, Altafini e Panzanato. E stasera canto sul campo che ora porta il nome di Diego, mio amico, oltre che mito. Forza Napoli sempre: parlo della squadra, della città e della sua canzone”.

Uno spettacolo tra passato e presente

Anche se il pubblico non è lo stesso che ha regalato tre sold out a Geolier lo scorso fine settimana, il concerto è al passo con i tempi, l’intelligenza artificiale regala un inedito battibecco tra il Nino di oggi e il Nino di ieri, che appare sullo schermo e che richiama l’epoca dei matrimoni e dei primi passi dell’artista. Anche i ballerini indossano gli abiti di scena dei film e il caschetto, così come le ballerine, vestite come le fidanzate del Nino rubacuori dei film campioni di incasso.

E così c’è spazio nello show anche per Roberta Olivieri che ha recitato con D’Angelo in sette pellicole del periodo d’oro, quello compreso tra il 1982 e il 1988.

Il duetto con Marco Mengoni per il brano di Sanremo “Marì”

Si va avanti fino a sera tardi, il concerto veleggia accompagnato dall’entusiasmo dei fan sulle note degli evergreen. La sanremese “Marì” è impreziosita dalla voce di Marco Mengoni. I bis, ovviamente, sono altri super classici per garantire al pubblico del Maradona gli ultimi amarcord.

Ad accompagnare D’Angelo, la band con Federico Luongo e Domenico Langella alle chitarre, Davide Costagliola al basso, Carmine Tortora al pianoforte, Massimo Gargiulo al pianoforte e tastiere, Vincenzo Coppola alle tastiere, Agostino Mennella alla batteria, Paolo Licastro al sax e la vocalist Milly Ascolese.

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