Stamattina in Posta a Torre Annunziata, dopo 30 minuti al sole, sono entrato per far compagnia ad una ventina di persone che erano all’interno, ovviamente non vi dico i ragionamenti su cosa vertevano, ma era immaginabile. Pochi dipendenti al di là del vetro e tutti incollati alle loro sedie, ed alle loro responsabilità anche, e il vociare del popolo, si esprimeva in toni sarcastici, spesso offensivi.

E’ quasi uno sport nazionale, parlare, anzi sparlare, dei pubblici dipendenti, come per voler dare una motivazione al cattivo funzionamento del sistema. Ma poi quando capisci che qualcosa va bene o forse va troppo bene, allora vien quasi da chiedersi il perché di questo ossimoro.

C’è una giovane donna che da qualche anno si occupa, proprio a Torre Annunziata, della via dove abito ed oltre. Parlo di Via XXIV maggio e laterali ed ancora di Via Vittorio Veneto, fino a Via IV novembre, il che non è poco, eppure questa giovane, sempre si impegna nel suo lavoro di operatrice ecologica mai lamentandosi.

Ecco, sotto il grattacielo della suddetta strada è da notare quanto bisogno ci sia di un posacenere, vista l’abbondanza di mozziconi sul selciato e neppure lì la signora s’è incavolata, anzi, di buon grado, raccoglieva ogni pezzo di quel mosaico scostumato che era “caduto” da improvvisate e sconosciute mani.

Incuriosito dalla pazienza della signora mi sono permesso di chiederle il nome. “Mi chiamo Antonella, ma il mio nome è Antonietta Monaco”. Mi sono presentato dicendole che avrei scritto qualcosa che riconcilia col senso del lavoro e lei mi ha regalato un sorriso quasi incredula e perplessa. Ma le devo un qualcosa che mi piace dire… Grazie Antonella e abbi sempre la forza di sorridere

P.S. Tornando dalla Posta, l’ho ritrovata in via Carlo Poerio, sempre al lavoro “ma lei non riposa mai?”…”sì, quando ho finito”…

Ernesto Limito

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano