A Castellammare di Stabia arriva “Il peso del sangue”, il nuovo romanzo di Vladimiro Bottone edito da Solferino. Lunedì 15 luglio alle ore 18.00 al Mondadori Bookstore (Strada Santa Maria dell’Orto, 35) l’autore incontra i lettori e il pubblico, in dialogo con Tiziana Esposito e Maurizio Sorrentino.
Le letture dei brani saranno a cura dell’Associazione culturale Alegria, diretta da Giulia Conte.
“Il peso del sangue” è il decimo titolo pubblicato da Vladimiro Bottone, napoletano di nascita e torinese di adozione, che scrive per le pagine culturali del Corriere della Sera e pubblica, ogni domenica da nove anni, un racconto inedito per il Corriere del Mezzogiorno.
“Il peso del sangue” mette in luce come la genesi dell’Italia repubblicana affondi le proprie radici negli anni della Guerra Civile successiva all’8 settembre del 1943. Ecco allora che la drammatica esperienza dell’Italia, dilaniata tra la Repubblica di Salò, da un lato, e la Resistenza dall’altro, viene raccontata da “Il peso del sangue” attraverso la relazione più inimmaginabile: quella tra la giovane ebrea Myriam e il funzionario della polizia fascista Troise. Una liaison “scandalosa” perché dalle evoluzioni, sentimentali, esistenziali e politiche, impreviste. Una vicenda umana capace, come sempre fanno i grandi romanzi, di problematizzare i paradigmi, scardinare le convinzioni del lettore e le attese più convenzionali.
Nella Torino del 1944, si muovono i destini di Myriam Pescarolo, una giovane ebrea torinese, scampata alla deportazione, e Troise, funzionario dell’OVRA, fascista per un malinteso senso patriottico. La sua missione a Torino: riattivare la rete degli informatori. Disperata e priva di documenti, Myriam vaga per la città alla mercé delle circostanze. Il caso mette Troise nella condizione di salvarla da un linciaggio. Tra i due personaggi deflagra una vicinanza irresistibile e controversa. Ma quando Myriam viene in contatto con la Resistenza la situazione di entrambi, da pericolosa, diventa mortale.
Ma “Il peso del sangue” è un romanzo corale: intorno ai protagonisti gravitano altre figure di primo piano. Personaggi che offrono al lettore la preziosa occasione di riflettere sul complesso passaggio tra il Fascismo e l’Italia democratica: è il caso di Guido Leto, personaggio storico, che fu a capo dell’OVRA, poi processato e infine reintegrato a ricoprire la carica di Direttore Tecnico delle Scuole di Polizia della neonata Repubblica italiana.
La perfezione formale e il ritmo cinematografico de “Il peso del sangue”, disegnano uno scenario vivido e attraversato dai lampi di emozioni potenti: il terrore, la passione, la sete di gloria, l’ansia di sopravvivere. Una “fiction della Nazione”, com’è stata definita. Una spy story senza respiro e una tormentata storia d’amore che si dipanano come su un grande schermo. Meglio, sul più grande di tutti: la realtà.