Il Gazzettino vesuviano | IGV

Donna ucraina morta a Ischia: resta in carcere il compagno. Nei messaggi ignorati la disperazione di Marta Maria

Donna ucraina morta a Ischia: resta in carcere il compagno. Nei messaggi ignorati la disperazione di Marta Maria

Il gip di Napoli ha convalidato il fermo di Ilia Batrakov, detto Emiliano, 42 anni. Il cittadino russo, da anni residente a Barano d’Ischia in una roulotte, era stato fermato il 15 luglio scorso dopo le indagini dei carabinieri, su delega della IV Sezione della procura di Napoli “tutela delle fasce deboli della popolazione”. Deve rispondere di maltrattamenti nei confronti della compagna, Marta Maria Ohryzko, 33 anni, con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno di persona con problematicità psichiatriche e con crudeltà.

Il cittadino russo maltrattava fisicamente Marta Maria Ohryzko. Non le permetteva di curarsi

Il provvedimento è legato al rinvenimento del cadavere della cittadina ucraina in una zona di campagna nel Comune di Barano d’Ischia, in un dirupo a pochi metri dalla roulotte in cui conviveva con il fermato.

Le indagini, hanno consentito di accertare che l’uomo maltrattava la convivente ripetutamente, aggredendola con pugni e schiaffi e minacciandola anche di morte e con un coltello, arrivando a provocarle bruciature in varie parti del corpo, con comportamenti molesti e ossessivi, non permettendole di recarsi nel Centro di Igiene Mentale presso il quale era in cura, cagionandole lesioni in più circostanze come documentato da referti medici acquisti in atti.

“Abbandonata al suo destino” la 33enne è morta dopo una notte di agonia

Il 13 luglio scorso, poi, deliberatamente non l’ha aiutata nonostante avesse ricevuto più telefonate e messaggi disperati dopo che la vittima era caduta in un dirupo, lasciandola morire da sola in una lenta agonia. Addirittura, durante la notte, quando era ancora viva, lui sarebbe andato sul posto senza soccorrerla, “abbandonandola al suo destino”. Il gip ha emesso anche una ordinanza di custodia cautelare in carcere.

La convalida del fermo arriva per il pericolo di reiterazione del reato: Emiliano prova astio verso i cittadini ucraini dopo l’inizio della guerra e ha “una personalità negativa” e “maltrattante” secondo l’accusa. In pericolo potrebbe esserci la sorella della vittima.

Ubriaca, era caduta e aveva chiesto aiuto, ma il compagno non ha fatto nulla nonostante lei implorasse

Marta Maria sarebbe caduta nel pomeriggio di sabato dopo aver bevuto. Il suo compagno, Emiliano, l’avrebbe vista poco dopo la caduta. Gli esami sulla cronologia dei messaggi e delle telefonate rivelano dettagli inquietanti: alle 15:45 di sabato, Marta Maria gli aveva scritto: “Sono sdraiata vicino alle pietre, sono caduta“. Più tardi, alle 19:30, un altro messaggio disperato: “Perdonami per tutto, aiutami per favore“. Alle 21:17, Emiliano ha risposto a una delle sue chiamate, parlando con lei per cinque minuti.

Durante l’interrogatorio per la convalida dell’arresto, Emiliano, assistito dagli avvocati Rocco Maria Spina e Ciro Pilato, ha raccontato al gip Fabio Provvisier della conversazione avuta con Marta Maria. La donna avrebbe parlato anche con sua sorella, senza però riferire la sua posizione o cosa fosse successo. Dopo questa telefonata, Marta Maria non ha più dato notizie di sé, precipitando in un lungo silenzio.

Il ritrovamento del corpo. Le cause della morte saranno chiarite dall’autopsia

Il mattino successivo, è stato proprio Ilia Batrakov a trovare il corpo senza vita di Marta Maria e a informare la sorella della donna e i carabinieri. Il medico legale ha effettuato un primo esame esterno della salma, riscontrando una frattura al malleolo e altre lesioni, probabilmente dovute alla caduta. Tuttavia, la causa esatta della morte sarà stabilita solo con l’autopsia, il cui incarico sarà conferito oggi dalla Procura di Napoli.

Una comunità sotto choc

A Barano d’Ischia, la notizia ha sollevato un grande clamore. La coppia viveva in una zona isolata, raramente frequentata dai residenti del borgo, e anche il sentiero secondario era poco battuto dai vicini. Alcuni abitanti avevano notato litigi in strada tra i due, ma Marta Maria non aveva mai chiesto aiuto, rassicurando che tutto andava bene.

Exit mobile version