A un anno e mezzo dagli arresti, arriva la sentenza di assoluzione piena per l’ex sindaco di Melito di Napoli, Luciano Mottola, eletto da una coalizione di liste civiche e finito sotto processo per voto inquinato dalla camorra. La sentenza, giunta in concomitanza con il suo 40º compleanno, segna una svolta significativa nella vicenda giudiziaria che ha profondamente segnato la sua carriera politica.
Il processo e le accuse
Luciano Mottola era stato arrestato nell’aprile del 2023 con l’accusa di aver inquinato il voto durante le elezioni amministrative del 2021. Secondo l’accusa, Mottola avrebbe accettato voti da due membri del clan camorristico Amato-Pagano in cambio di somme di denaro non specificate. La Procura aveva richiesto una condanna a dieci anni di reclusione, sostenendo l’esistenza di un accordo mafioso-politico.
La difesa e l’assoluzione
Difeso dagli avvocati Alfonso Quarto e Luciano Mottola, suo cugino omonimo, l’ex sindaco ha sempre negato ogni accusa, dimostrando in tribunale la correttezza della propria condotta. Il giudice per l’udienza preliminare, Fabio Lombardo, ha infine emesso un verdetto di assoluzione piena, riconoscendo l’inesistenza delle accuse. “In cella da innocente, colpito nel pieno della propria crescita politica”, ha dichiarato Mottola, evidenziando come la sua carriera amministrativa abbia subito un arresto difficilmente superabile.
Gli altri imputati
La sentenza ha assolto anche Emilio Rostan, padre dell’ex deputato Michela Rostan, dall’accusa di scambio elettorale politico-mafioso con la formula “il fatto non sussiste”. Tuttavia, Emilio Rostan è stato condannato a due anni e otto mesi di reclusione per un episodio di corruzione, una decisione contro cui i suoi legali, Alfredo Capuano e Umberto de Basso de Caro, hanno già annunciato ricorso in appello.
Tra gli altri assolti figura Rocco Marrone, ex presidente del consiglio comunale di Melito di Napoli, difeso dagli avvocati Claudio Parisi, Giovanna Iodice e Agostino De Caro. Marrone è stato completamente scagionato dalle accuse di voto di scambio politico-mafioso.
Le condanne
Il giudice ha invece inflitto pesanti condanne ad alcuni degli imputati:
- Giuseppe Siviero: 10 anni di reclusione
- Francesco Siviero e Francesco Della Gaggia: 8 anni e 8 mesi ciascuno
- Luciano De Lucia: 8 anni e 4 mesi
- Salvatore Chiariello, Vincenzo Marrone, Antonio De Stefano, Edoardo Napoletano, Luigi Tutino: 8 anni ciascuno
- Antonio Cuozzo e Luigi Ruggiero: 5 anni e 4 mesi ciascuno
- Marco Ascione: 4 anni e 4 mesi
- Rosario Martinelli: 1 anno e 8 mesi
Le reazioni
La sentenza di oggi conclude un processo complesso, che ha coinvolto 17 imputati e ha visto l’esecuzione di 18 arresti, di cui 16 in carcere e 2 ai domiciliari, la mattina del 18 aprile 2023. L’indagine della procura antimafia ha provocato un terremoto politico nel comune di Melito di Napoli, portando alla luce presunte connessioni tra imprese, camorra e politica.
Luciano Mottola, ora assolto, può guardare al futuro con la speranza di ricostruire la sua carriera politica, gravemente danneggiata dalle accuse infondate. La sua assoluzione, insieme a quella di altri imputati, rappresenta un momento di riflessione sulla giustizia e sul sistema politico locale.