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Santa Maria la Carità, capannone abusivo. Abbattuto dopo 28 anni

Santa Maria la Carità, capannone abusivo. Abbattuto dopo 28 anni

Scatta demolizione di un capannone abusivo dopo 28 anni dalla sentenza di abbattimento a Santa Maria la Carità.

Nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno dell’abusivismo edilizio che costituisce una delle priorità della Procura della Repubblica, in esecuzione di un ordine di demolizione emesso dal Tribunale di Torre Annunziata, sezione distaccata di Gragnano, si è proceduto alla demolizione di un capannone industriale, di 360 metri quadri e alto m. 6,50, composto da una struttura portante metallica e copertura in lamiere grecate.

Il manufatto demolito insisteva nel comune di Santa Maria la Carità alla via Bardascini n. 12 e l’area sulla quale era stata realizzata l’opera abusiva, è sottoposta ai seguenti vincoli vincolo sismico, regime della zona “El “- “agricola comune”, secondo il vigente piano regolatore generale della città di Santa Maria la Carità; le previsioni e prescrizioni del P.U.T., (Piano Urbanistico Territoriale), così come definito nel deliberato di consiglio comunale del 27/11/2009 n.64; art.27 delle N.T.A. del P.R.G., secondo il quale qualsiasi trasformazione urbanistica sul territorio, ad eccezione delle modifiche interne agli immobili, è subordinata al preventivo “nulla-osta” da parte della Soprintendenza Archeologica di Pompei.

“L’esecuzione delle demolizioni delle costruzioni abusive disposte dall’autorità Giudiziaria rappresenta, per la tutela del territorio, uno strumento insostituibile sia in chiave repressiva, per il ripristino delle condizioni ambientali violate, sia in chiave preventiva, per l’efficacia dissuasiva nei confronti dell’abusivismo edilizio; nel caso di specie si è data esecuzione ad una condanna relativa ad una sentenza risalente all’anno 1996”, si legge in una nota della Procura.

Grazie anche alla incessante opera di sensibilizzazione posta in essere da questo Ufficio, la suddetta demolizione ha avuto luogo da parte del proprietario del manufatto abusivo, in regime di autodemolizione, senza anticipazione di spese da parte del Comune interessato e della Cassa Depositi e Prestiti.

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