“Per noi anche il Patrimonio Ambientale, il Patrimonio Naturalistico è da considerarsi Patrimonio Culturale. Per questo motivo il gruppo di esploratori di Archeoclub D’Italia della sede di Castellammare di Stabia, con costanza e amore ha cercato di riportare alla luce la Grotta del Rio Calcarella. Ci siamo riusciti dopo mesi di ricerche, metro per metro anzi centimetro per centimetro”. Lo ha annunciato Massimo Santaniello, Presidente di Archeoclub D’Italia sede di Castellammare di Stabia.
Riscoperto a Privati un sistema di tre grotte
Dell’esistenza della grotta si sapeva, alcuni abitanti della frazione di Privati la conoscevano, nel corso del tempo in pochi sono riusciti a visitarla, poi una frana ha fatto crollare il sentiero che conduceva alla grotta.
“La scoperta – si legge ancora nel comunicato diramato da Santaniello – è stata straordinaria, in quanto, non solo abbiamo riportato alla luce la Grotta principale ma abbiamo anche scoperto il sistema di ben tre grotte presenti in circa 150 metri.
Un gruppo di esploratori si sono calati lungo il torrente Rio Calcarella
Il gruppo di esploratori dell’Archeoclub d’Italia aps Stabiae ha avuto il merito di riscoprire tale sistema di grotte, calandosi lungo il pericoloso versante della destra orografica del torrente. Una volta rintracciata ne è stata data comunicazione alla Federazione Speleologica Campana nella persona della Dr.ssa Norma Damiano. Ed è così che il gruppo di speleologi guidati dalla dr.ssa Damiano si è calato dal costone giungendo fino alla grotta ed ha effettuato un rilievo dettagliato inserendo la cavità naturale nel catasto delle grotte della Campania.
Un risultato eccezionale se consideriamo che una Città così urbanizzata presenta ancora dei luoghi incontaminati nella zona collinare”.
La Federazione Speleologica Campana, con la Dr.ssa Norma Damiano, ha esplorato il sistema sotterraneo
La dr.ssa Damiano così descrive la grotta: “La grotta è situata lungo il torrente Rio Calcarella, rappresenta una piccola risorgenza che alimenta temporaneamente il torrente. L’ingresso, di circa 80X180 cm, immette in un piccolo ambiente da cui partono due rami, il primo con direzione N-S è formato da una sala dalle dimensioni 10×6 m le cui pareti sono ricche di concrezioni e di piccoli arrivi di acqua, in particolare nella parte finale della sala da cui si prosegue in direzione E-O in un’altra piccola saletta di 3X3 m, sul lato destro è presente una vaschetta piena d’acqua mentre in direzione est la grotta continua con una piccola condotta lunga 4 m allagata di cui non è stato possibile verificare la prosecuzione. Anche questa saletta è ricca di concrezioni e arrivi d’acqua. Il secondo ramo si sviluppa in direzione NE-SO per circa 10 m, lateralmente presenta una serie di arrivi di acqua con vaschette, stalattiti e stalagmiti”.
I ringraziamenti del Presidente Santaniello sono andati alla “Federazione Speleologica Campana per aver risposto con tempestività alla nostra richiesta di intervento, effettuato con grande professionalità. L’Esplorazione del territorio da parte dell’Archeoclub continua e a breve ci saranno altre novità”.