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Sangue in strada a San Giovanni a Teduccio: ucciso 49enne vicino al clan D’Amico

Sangue in strada a San Giovanni a Teduccio: ucciso 49enne vicino al clan D’Amico

La periferia orientale di Napoli è stata teatro di un nuovo episodio di violenza. Un agguato di camorra, intorno alle nove di ieri sera, a San Giovanni a Teduccio, che ha lasciato un’altra vittima sull’asfalto. Carmine Notturno, 49 anni, noto alle forze dell’ordine per i suoi legami con ambienti criminali, è stato freddato a colpi di pistola in piazza Giambattista Pacichelli, una traversa di corso San Giovanni.

Agguato di camorra: due killer hanno sparato tra i passanti. Notturo è morto poco dopo in ospedale

Secondo le prime ricostruzioni, Notturno era a piedi nei pressi di un locale, dove aveva appena parcheggiato il suo ciclomotore, quando due sicari, in sella a uno scooter e con il volto coperto, lo hanno avvicinato. Nonostante la presenza di numerosi passanti, i killer non hanno esitato a sparare più volte, lasciando Notturno gravemente ferito. Qualcuno lo ha poi trasportato d’urgenza all’Ospedale del Mare, ma le ferite riportate si sono rivelate fatali, e l’uomo è deceduto poco dopo il ricovero.

Le indagini della polizia

Sul luogo dell’agguato sono intervenuti immediatamente gli agenti della squadra mobile di Napoli, guidati dal primo dirigente Giovanni Leuci. Le forze dell’ordine, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, hanno avviato un’indagine per ricostruire la dinamica dell’omicidio e individuare i responsabili. Sono state acquisite le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, nella speranza di identificare la via di fuga dei sicari e raccogliere elementi utili per l’inchiesta.

L’agguato sembra essere parte di una faida tra clan rivali, che continuano a contendersi il controllo del territorio nella periferia orientale di Napoli. Notturno, secondo quanto emerso dalle indagini preliminari, era vicino al clan D’Amico di San Giovanni.

Numerosi i testimoni, ma il clima di omertà non aiuta gli inquirenti

Dopo aver girato per le strade del quartiere, hanno accelerato quando il loro obiettivo è apparso davanti ai loro occhi. Con una rapida impennata, hanno aperto il fuoco, per poi darsi alla fuga.

Nonostante la presenza di numerosi testimoni oculari, al momento nessuno si è fatto avanti per fornire informazioni utili alle forze dell’ordine. La paura di ritorsioni e il clima di omertà tipico di queste aree impediscono spesso alla giustizia di ottenere le testimonianze necessarie per ricostruire con precisione i fatti.

Un agguato con un chiaro movente: traffico di droga e racket

L’inchiesta, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) della Procura di Napoli, ha già delineato un quadro chiaro del movente dietro l’omicidio. Notturno era considerato un affiliato ai D’Amico, un gruppo criminale di San Giovanni a Teduccio, sotto l’influenza del più potente clan Mazzarella. Quest’ultimo è un cartello che raggruppa diverse famiglie criminali, unendo le loro forze per mantenere il controllo su attività illecite nella zona.

Secondo gli investigatori, l’agguato sarebbe legato a dinamiche locali, rionali, per il traffico di droga e il racket. Questi crimini rappresentano non solo una forma di vendetta o punizione, ma anche un modo per affermare una leadership militare ed economica. Uccidere un rivale significa consolidare il potere sul territorio, specialmente nelle piazze di spaccio, che sono un’importante fonte di reddito per le organizzazioni criminali.

Il potere della camorra

L’omicidio di Notturno è l’ennesima dimostrazione di come la camorra utilizzi la violenza per mantenere il controllo sulle attività illegali nella periferia napoletana. Il potere criminale si misura anche attraverso queste azioni, che mirano a eliminare gli avversari e a intimidire chiunque si opponga al dominio del clan. Le piazze di spaccio, il racket e altre forme di economia illegale restano i principali motori che alimentano questa spirale di sangue.

Un clima di tensione crescente

L’omicidio di Carmine Notturno riporta la tensione a livelli altissimi nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, già segnato da episodi di violenza legati alla camorra. La popolazione locale vive ormai da anni in un clima di paura, con sparatorie e agguati che avvengono sempre più spesso, anche in pieno giorno e in luoghi affollati.

Mentre le indagini proseguono, l’omicidio di Notturno rappresenta l’ennesimo capitolo di una guerra di camorra che non sembra conoscere fine. La polizia sta lavorando per assicurare alla giustizia i responsabili, ma l’episodio di sabato dimostra come la criminalità organizzata continui a esercitare il suo potere con estrema violenza, minacciando la sicurezza e la vita quotidiana dei cittadini.

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