Verona 3 – Napoli 0, commento superfluo. Anno zero? Magari!

Incredibile batosta all'esordio per il Napoli di Conte. Un Napoli incompleto, anzi, sicuramente peggio attrezzato della scorsa stagione. Mercato bloccato e De Laurentiis anche di più

Il sapore è proprio quello dello scorso anno. Ed è proprio il sapore che Antonio Conte già aveva probabilmente assaggiato prima delle parole di ieri in conferenza stampa. Purtroppo non è l’anno zero, probabilmente siamo almeno a -3, proprio quei tre infilati dai gialloblù nella porta di Meret, nemmeno troppo colpevole a guardare la difesa, ma anche tutta la squadra che a fronte di un primo tempo appena accettabile, con l’uscita di Kvaratskhelia, nella seconda frazione naufraga nel mare blù, anzi gialloblù.

Un secondo tempo in cui il calo fisico e mentale degli azzurri è stato evidente, amplificato da sostituzioni che non hanno quasi per nulla migliorato la situazione.

Il Napoli visto oggi forse potrebbe aspirare a riconfermare il decimo posto dello scorso anno, forse. Ritorno da incubo per l’allenatore salentino in Serie A. Conte deluso dalla squadra e dal mercato? Ancora di più i tifosi che devono cominciare ad ingoiare il primo amaro, tanto amaro boccone in terra veneta.

Una partita forse già persa con la conferenza stampa di ieri? Forse mancano veramente dei pezzi importanti, ma contro un Verona che i pezzi importanti li ha persi ed è stato assemblato con tutte scommesse (una di queste oggi ce ne ha fatti due) provenienti da campionati o serie minori, non è possibile prenderne tre, a fronte le solo legno centrato da Anguissa.

E’ un anno che il Napoli gioca senza punta. Lo scorso anno con Oshimen a mezzo servizio, quest’anno con il nigeriano che prende solo lo stipendio, ma non viene nemmeno convocato in attesa che si sblocchi il mercato, che il Napoli riesca ad accasare il bomber da qualche parte e ad incassare il più possibile. Intanto in attacco una banda di milionari a passeggio in area avversaria. Si spostano sul prato senza mai concludere, sembrano tanti giocatori di golf impegnati, tra una buca e l’altra, a guardarsi intorno e a scambiare qualche chiacchiera con gli altri sul rettangolo verde.

Bisogna attendere i centrocampisti o addirittura i difensori per vedere qualche tentativo di tiro in porta. Ma non tutti i difensori e nemmeno tutti i centrocampisti. Oggi, dietro, qualcuno poteva anche fare a meno di scendere in campo. Mentre per Spinazzola ha fatto una bella gita domenicale a Verona.

Si salvano in pochi, i soliti e si è furbamente salvato anche Antonio Conte, che già aveva “pianto” ieri in conferenza stampa, mettendo le mani avanti e salvando la faccia, diciamo quasi salvando la faccia, oggi ritornando a casa con un 3-0 che non lascia spazio a commenti e giustificazioni… sì la rosa non è completa, mancano i pezzi importanti, la Società è bloccata. Si vabbè!

E a proposito di Società. A non salvarsi è proprio la banda De Laurentiis. Una intera estate a cercare, trovare e come al solito, farsi soffiare calciatori. Ha mandato in giro un bel pezzo di rosa, che a sentir dire era scarsa, ma non l’ha proprio sostituita. Non è che ha preso altri pezzi di seconda mano, non ne ha proprio presi. Certo si dirà che ha preso Buongiorno, oggi indisponibile, magari con lui sarebbe stato solo 1-0, ma cambiava poco. Domani dovrebbe arrivare David Neres, un altro doppione.

Niente attaccante, niente centrocampista. Solo nomi, su nomi e ancora nomi. Si sta trattando e nel frattempo aspettiamo il messia Lukaku, che chissà se mai verrà, e poi McTominay e Gilmour, ma come sempre, sono solo parole, cantava qualcuno qualche anno fa.

Mi dispiace ma il popolo azzurro deve anche fare un’altra riflessione: Conte da solo non ce la fa e non ce la farà, del resto, con la rosa del Real Madrid oggi il Napoli avrebbe vinto anche con me in panchina (come si dice al bar tra tifosi delusi, quelli azzurri).

Buon campionato, la sofferenza è solo all’inizio. Nel frattempo bisogna attendere il buon Aurelio cosa pensa di fare in questi ultimi 12 giorni di mercato e che dio la mandi buona a tutto il popolo azzurro che il fegato già ce l’ha rimesso la scorsa stagione.

Gennaro Cirillo

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Da sempre abituato a vivere con il Gazzettino vesuviano in casa, giornale fondato pochi anni dopo la sua nascita dal padre Pasquale Cirillo. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1990, ricorda come suo primo articolo di politica un consiglio comunale di Boscotrecase, aveva 16 anni. Non sa perchè gli piace continuare a fare il giornalista, sa solo che gli piace, e alle passioni non si può che soccombere. "Il mestiere più bello del mondo".