Era il 46′ quando Giovanni Di Lorenzo, assistito dal mago Kvaratskhelia, sanciva con un bel gol la sua e la rinascita azzurra dopo le disavventure dello scorso anno e della settimana passata.
Conte ha cominciato a trasmettere i suoi bollori, intensità e slanci in contropiede e allora: un-due-tre! La medicina è servita a Raspadori, finalmente positivo in un ruolo offensivo. Nella ripresa il meglio, con il gol esplosivo di Kvara, finalmente in grande spolvero e con lui cresce la squadra. Il Bologna, invece, ha creduto troppo in se stesso, facendosi audace, rispondendo a tono al Napoli, esibendo un platonico possesso palla. Facendo poco per Orsolini. Ma non c’è di meglio.
Sembra passata un’era geologica dal tonfo di Verona, arrivato con lo stesso risultato. Al Maradona gioca un altro Napoli. Quadrato, letale e capace di sfruttare ogni errore dell’avversario: nasce così il 3-0 sul Bologna, che vede tornare al gol anche Kvara.
Gli azzurri, sconvolti dopo il ko del Bentegodi, dimostrano di aver subito ritrovato quella cattiveria agonistica che è il marchio di fabbrica di Antonio Conte. L’impronta del match è chiara. Il Napoli pressa altissimo e asfissia il Bologna, per poi procedere a delle rapide verticalizzazioni. Nei primi minuti Raspadori sfiora due volte la rete, con Mazzocchi ad ispirarlo e mostrarsi più efficace di Olivera. Soffre il Bologna, coi suoi centrali in apnea e Italiano che s’infuria per la fase difensiva dei suoi.
Nella ripresa i ritmi si abbassano e, nonostante i cambi, il Bologna non riesce a sfondare: Karlsson e Odgaard non riescono a dare la svolta rispetto ai deludenti Orsolini e Ndoye, bocciati da Italiano. Il Napoli amministra, gestisce i ritmi della sfida e riparte: doppia occasione per un attivo Politano. L’inerzia del match è tutta per gli azzurri, che infatti vanno a raddoppiare al 75′, approfittando di un’altra clamorosa disattenzione del Bologna.
Italiano si gioca tutti i cambi, ma non c’è storia. Il suo Bologna continua a mostrare evidenti lacune difensive e l’ingresso di David Neres nel finale scompagina definitivamente le carte. Il brasiliano è l’arma disequilibrante che manda completamente in tilt gli stanchi centrali rossoblù, fino a chiudere i giochi nel recupero: azione insistita e assist per la zampata del Cholito Simeone, che sigla il 3-0 al 94′.
Primi tre punti per Antonio Conte, mentre prosegue l’astinenza per il Bologna di Italiano: i rossoblù restano fermi a un solo punto. Lo stesso punteggio di un anno fa, dopo le prime due giornate, ma con delle sensazioni differenti.
Aspettando Lukaku c’è Kvara e tanto cuore. Con fatica e parecchio lavoro ancora da fare ma con quel furore necessario per iniziare ad uscire dal tunnel, il Napoli riesce a dimenticare il ko di Verona superando per 3-0 il Bologna di Vincenzo italiano. Lo fa soprattutto grazie al talento del georgiano, autore di un assist e di un gol con cui suggella una settimana di felicità per essere diventato padre.
Alla squadra di Conte, per ora, è bastato ordine e solidità difensiva per sbloccarsi e iniziare quantomeno a scacciare via i fantasmi. Servivano i tre punti, per rifiatare e dare ossigeno ad un ambiente che rischiava di diventare esplosivo.
“Il cazzotto subito a Verona ci ha fatto capire che se vogliamo dimenticare il passato dobbiamo stare al centro del ring, i cazzotti si danno e si prendono. Ho grande fiducia nel gruppo, con questi ragazzi ci lega un qualcosa di indissolubile. Sono ragazzi per bene che si allenano tanto. A Verona erano emersi brutti scheletri, è stata una settimana tosta ma ci siamo compattati ancora di più, singolarmente non si va da nessuna parte. Questi sono i miei primi tre punti con il Napoli e ho una grande emozione. Sono queste sensazioni che ti spingono ad andare oltre”, ha concluso l’allenatore azzurro.