Tutto è partito da un post pubblicato sul social media dall’imprenditrice Maria Rosaria Boccia: “Grazie a Gennaro Sangiuliano per la nomina a Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi”, tutto scritto con le maiuscole dell’autrice. Tuttavia, non sembra molto titolata per il ruolo come poi scavato dalla stampa: nel suo curriculum, un diploma tecnico, poi una doppia laurea: in Economia aziendale nel 2005 presso l’Università Parthenope e in Economia e management presso un’università telematica, la partecipazione come esperta a un intergruppo parlamentare sulla dieta mediterranea e sulla chirurgia estetica. Non proprio l’ideale, si commenta sulla grande vetrina dei social, per consigliare il buon Sangiuliano sui grandi eventi, tipo il G7 della Cultura prossimo venturo, inizialmente previsto a Positano e poi spostato dallo stesso ministro a Pompei.
Del resto subito dopo l’annuncio della Boccia è arrivata la secca smentita dal dicastero che ribadisce che non c’è alcuna nomina, e insomma Boccia si sarebbe autonominata.
Alla smentita la reazione della signora Boccia
Lei allora non ci sta e nei giorni seguenti, sui social, pubblica gli screenshot delle chat dello staff del ministero cui partecipava, non si sa a che titolo, e che dimostravano che effettivamente tra il dicastero e la signora Boccia delle comunicazioni erano avvenute.
La signora si è sfogata su Instagram: “Sono giorni che ricevo messaggi e telefonate inopportune. Tra me e il Ministro continuano ad esserci ottimi rapporti. Ad oggi il Decreto di nomina a Consigliere del Ministro “Grandi Eventi” (a titolo gratuito) è stato firmato dal Ministro – ha spiegato ancora – ed attendiamo la ratifica della nomina. Una volta ratificata il Ministro, poiché è un incarico fiduciario, può decidere in qualsiasi momento di revocarla e non penso debba interessare nessuno se non i diretti interessati”.
Stando a quanto arriva da Roma, pare che Maria Rosaria Boccia al ministero non la conoscesse nessuno, e nessuno si sia mai chiesto chi fosse quella bionda presenza sempre accanto a Sangiuliano.
E allora la polemica, tra sorrisini e indignazione, non poteva non partire alimentata dai giornali di tutt’Italia che cominciano a farsi e a fare un po’ di domande. Tutti chiedono di sapere come stanno realmente le cose. Compresa l’opposizione che ora scalcia su quello che sta diventando sempre più un caso di rilevanza nazionale.
Intanto sui media e in rete si sprecano i commenti ironici, le battutine piccati, i tanti particolari di tutta la vicenda e i “meme” che ironizzano sul ministro, sinora delle gaffe, da oggi salito di livello, al limite della caduta.
Chi è Maria Rosaria Boccia
La signora Boccia inoltre è anche presidente del Fashion Week Milano Moda, che non si sa con precisione cosa sia ma certamente non è la vera Settimana delle sfilate milanesi, come la Camera nazionale della Moda italiana ha subito precisato. Altra smentita!
Il problema sicurezza
Proprio la “sicurezza” sembra essere il nodo centrale di tutta questa brutta “storiella” di fine agosto. Perché con la dottoressa Boccia, che appunto sulla carta non aveva alcun incarico, sono state condivise diverse informazioni sensibili che potrebbero addirittura mettere a rischio l’organizzazione della tappa di Pompei del G7 della Cultura. Dagospia ha pubblicato una mail del sovrintendente del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, sull’organizzazione dell’evento. La lettera, con informazioni sensibili, è indirizzata al consigliere diplomatico Clemente Contestabile e al capo segreteria del ministro Sangiuliano, Narda Frisoni; quindi alle responsabili delle strutture organizzative e di comunicazione, Maria Antonella Brunetto e Sara Daietti. Infine ecco l’indirizzo mail di Maria Rosaria Boccia, «che ci legge in copia, a seguito della visita con sopralluogo agli scavi del Ministro in data 3 giugno, insieme alla dottoressa Boccia».
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Le mail al direttore del parco di Pompei
Qualcuno davanti alla mail ha provato a scaricare le responsabilità su Zuchtriegel, come se fosse stata una sua leggerezza inserire Boccia in quella mailing list, ma il direttore di Pompei ha detto ai suoi di essere tranquillissimo: ha prove che in più persone al ministero gli avevano chiesto di inserire Boccia tra i destinatari di quelle informazioni. Che, appunto, oltre a essere riservate sono anche classificate come segrete. Del resto la signora è presente nelle chat di staff del ministro Sangiuliano.
Il fattaccio arriva alla Meloni che chiede spiegazioni
Il caso ha raggiunto i vertici del governo, con la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, costretta a intervenire per difendere il ministro Sangiuliano. In un’intervista, Meloni ha affermato di aver discusso con Sangiuliano, il quale le ha garantito che la Boccia non aveva mai ricevuto alcun incarico ufficiale e che non ha avuto accesso a documenti riservati.
Ma restano la mail ricevuta dal direttore del Parco di Pompei e inoltre il fatto che Boccia veniva ospitata al Festival di Polignano a Mare, in quanto “collaboratrice” del ministro.
Per la posta elettronica del 5 giugno in cui il direttore del Parco di Pompei, Gabriel Zuchtriegel mette in copia Boccia, la informa del percorso e la fa partecipare al sopralluogo degli scavi archeologici insieme al ministro. Insomma informazioni sensibili che sulla carta non aveva diritto ad avere. Ovvero proprio quelle che riguardavano l’organizzazione del G7 della cultura a Pompei. Essendoci di mezzo una questione di sicurezza nazionale, quelle notizie non potevano circolare. Ma non c’è solo questo. Boccia si sarebbe spostata spesso con la scorta del ministro. Che nel frattempo è stata sostituita: i due agenti hanno cambiato destinazione.
La premier viene descritta comunque come molto irritata nei confronti dell’ex direttore del Tg2 che ha voluto lei stessa come responsabile della Cultura.
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Ma Boccia, ancora una volta, non ci sta!
Ma ancora una volta, la stessa Boccia, mette in imbarazzo ministro e Governo. Intervenuta in serata sui canali social, ha pubblicato le immagini dei “documenti riservati” relativi alla Riunione dei Ministri della Cultura del G7 in programma a Napoli dal 19 al 21 settembre, taggando la stessa #Meloni.
Interrogazione consigliare dall’opposizione a Pompei
A questo punto anche il comune di Pompei vuole vederci chiaro. In primis l’opposizione che ha ufficialmente presentato una richiesta di interrogazione consiliare per capire come stiano le cose, firmata dal Partito Democratico locale e dai consiglieri comunali Angelo Calabrese, Luisa De Angelis, Domenico Di Casola, Alberto Robetti, Michele Troianiello e Marino Veglia.
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