Un nuovo piano di evacuazione per i Campi Flegrei, in 220 pagine, è stato presentato dalla giunta comunale di Napoli e sarà attuato se il livello di allerta vulcanica, attualmente fissato a giallo, dovesse salire al rosso. Questo aggiornamento è stato discusso in commissione infrastrutture e attende ora l’approvazione del Consiglio comunale.
Aggiornato il piano delineato nel 2017
Nel 2017 era stato già delineato un primo piano di emergenza, che individuava le aree di raccolta per le persone in caso di rischio di eruzione. Tuttavia, l’attività vulcanica e sismica costante nella zona ha spinto il Comune di Napoli a rivedere queste misure, adattandole alle attuali esigenze di sicurezza.
Evacuazione entro 72 ore dall’allerta rossa
Il nuovo piano prevede che, qualora l’allerta raggiunga il livello rosso, circa 500.000 persone residenti nella zona rossa dei Campi Flegrei dovranno essere evacuate entro 72 ore. Di queste, 286.000 abitano a Napoli, principalmente nei quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo e Posillipo, aree densamente popolate e particolarmente vulnerabili.
Sono state individuate 17 aree di raccolta per l’evacuazione, dove i cittadini potranno dirigersi, collegate da 29 linee di autobus con 571 fermate. In una prima fase di preallarme, l’evacuazione avverrà in modo autonomo, con una previsione di circa 200.000 automobili in fuga dalla zona rossa. I mezzi di trasporto, sia pubblici che privati, condurranno la popolazione verso 9 gate, 7 sono uscite della tangenziale e 2 sono porto e immissione in Autostrada da via Marina.
Dieci le regioni gemellate con i quartieri della zona rossa
Da questi punti, i cittadini saranno trasferiti in dieci regioni gemellate con i vari quartieri napoletani.
Particolare attenzione è riservata anche ai residenti di Pozzuoli, specialmente a coloro che vivono lungo il lungomare e nell’area di Pisciarelli. Questi cittadini dovranno raggiungere la stazione centrale di Piazza Garibaldi per essere trasferiti in Lombardia, una delle regioni designate per accogliere gli evacuati.
Rischio vulcanico e bradisismo ai Campi Flegrei: una delle aree vulcaniche più attive al mondo
La caldera dei Campi Flegrei è una delle aree vulcaniche più attive al mondo, caratterizzata da un’attività sismica e vulcanica continua, tra cui il fenomeno del bradisismo, che provoca un sollevamento o abbassamento periodico del suolo. Sebbene l’assessore regionale Edoardo Cosenza abbia rassicurato sul fatto che al momento non esiste un rischio imminente di eruzione, la situazione richiede un monitoraggio costante. Il livello di allerta giallo, infatti, implica già una situazione di attenzione.
L’assessore ha sottolineato l’importanza dell’approvazione del piano da parte del Consiglio comunale, che ne discuterà mercoledì. Il presidente della commissione infrastrutture, Nino Simeone, ha aggiunto che una volta approvato, sarà essenziale che tutti i cittadini siano informati e abbiano il piano a disposizione nelle loro case.
Infine, sarà cruciale organizzare esercitazioni periodiche per testare l’efficacia del piano e preparare la popolazione a una possibile evacuazione. Questo richiede anche una forte collaborazione tra le regioni coinvolte, che dovranno essere pronte a fornire supporto logistico e abitativo ai cittadini evacuati. La complessità della situazione impone una preparazione meticolosa, data la storia di attività vulcanica dei Campi Flegrei, che rendono quest’area una delle più pericolose a livello mondiale.
Francesca Tufano