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“Con Boccia una relazione, ma non sono ricattabile”. Poi le scuse a moglie e premier

"Con Boccia una relazione, ma non sono ricattabile". Poi le scuse a moglie e premier

Ma al buon ministro della Cultura del Governo Meloni, al secolo Gennaro Sangiuliano, già giornalista, non conveniva firmare la nomina alla dottoressa Maria Rosaria Boccia? Si sarebbe evitato tutto il polverone, la figuraccia personale e gli attacchi al governo, le scuse a moglie e premier e anche le lacrime in diretta tv sulla rete ammiraglia della televisione di Stato.

Sangiuliano: un ministro ligio ai suoi doveri. L’amore blocca la nomina professionale

Sangiuliano dice che quando “l’amicizia” con Maria Rosaria Boccia è diventata una “relazione affettiva e sentimentale“, per cui l’incarico poteva configurarsi come un conflitto di interessi, avrebbe deciso di non procedere con la nomina.

E allora, messa così, sembrerebbe quasi da encomiare il ministro che ligio ai suoi doveri, non nomina la sua… come vogliamo chiamarla, fidanzata no, il buon Sangiuliano è sposato, anzi, stando a quanto dichiarato: “sposatissimo“. E allora come chiamarla: la sua amante?  Comunque, tornando a quanto stavamo dicendo, il ministro decide di non nominare la dottoressa Boccia proprio perchè non sarebbe solo un rapporto esclusivamente professionale, ma ci sarebbe una commistione, censurabile, con i sentimenti nel frattempo maturati tra i due. Bravo Gennaro Sangiuliano, allora! Resta la magra figura fatta in tv, magari utile a riguadagnare punti e a mandare qualche messaggio ben chiaro: “…possono uscire le chat (quelle private relative alla relazione), anche se questo a mio avviso sarebbe un reato!”

“L’amicizia” è diventata una relazione affettiva e sentimentale di tipo personale

“L’ho conosciuta all’inizio campagna elettorale per le europee in una manifestazione FdI a Napoli, mi è stata presentata da amici comuni”. Così il ministro della Cultura racconta al Tg1 il suo rapporto con Maria Rosaria Boccia. “E’ nata un amicizia personale e io ho riscontrato capacità organizzativa e ho pensato di nominarla a titolo gratuito consulente. Poi è diventata una relazione affettiva e sentimentale di tipo personale.

Io ho continuato a portare avanti l’ipotesi della nomina, ma poi mi sono consigliato con alcuni amici legali e con il mio capo di gabinetto i quali mi hanno fatto notare che, pur non in presenza di una giurisprudenza marcata, tutto ciò poteva configurare un potenziale conflitto di interessi” di tipo sentimentale e anche professionale. “Allora io a un certo punto ho mandato una mail al capo di gabinetto nella quale lo invitavo a interrompere il percorso di nomina” ha ribadito il ministro.

Le scuse alla moglie e a Meloni in diretta su Rai 1

Alla fine l’emozione prende il sopravvento e la voce si incrina. Gennaro Sangiuliano cede all’emozione davanti alle telecamere del Tg1 che, con il direttore Gian Marco Chiocci, lo intervista sul caso Boccia. Quindici minuti di intervista: ammissioni, scuse e appunto la voce rotta e qualche lacrima. Verso la fine, Chiocci domanda all’ex direttore del Tg2 a chi chiederebbe scusa per l’affaire che lo ha portato a scalare le cronache e la risposta è “la prima persona a cui devo chiedere scusa, e che poi è una persona eccezionale, è mia moglie”.

Dopo alcuni secondi di silenzio, il capo chino, il ministro della Cultura aggiunge: “Poi chiedo scusa a Giorgia Meloni, che mi ha dato fiducia, per l’imbarazzo che ho creato a lei e, evidentemente, al governo. Chiedo scusa anche ai miei collaboratori – aggiunge – che impropriamente, pur non avendo fatto niente, si trovano investiti da questa vicenda”.

Pronto a dimettermi, Meloni mi ha detto di andare avanti

“Ero disponibile a dimettermi un minuto dopo che il Presidente Meloni me lo chiedeva. Ma quando ha visto le prove documentali che le ho portato, che rendevano la vicenda solo un fatto di gossip, senza che nessun riservato è mai circolato, mi ha detto di andare avanti e chiarire bene il punto di verità”.

Il ministro al contrattacco

Mai violati parametri sicurezza G7 Cultura

“Non c’è stata assolutamente una violazione dei parametri di sicurezza del G7 Cultura, nella maniera più categorica. Anche perché poi la sicurezza non attiene al Ministero della Cultura”, ha detto il ministro della Cultura commentando i documenti in possesso di Maria Rosaria Boccia.

“Innanzitutto non ho partecipato neanche io personalmente ai vertici sul G7 Cultura perché se ne occupa una struttura ad hoc che non è neanche del ministero”, spiega Sangiuliano. Boccia “è stata qui al ministero e una volta ha incontrato il mio consigliere diplomatico e con lui ha interloquito su aspetti marginali del G7 tipo il menù che stavamo approntando per la cena oppure l’eventualità di fare qualche gadget turistico di regalo agli ospiti”. I documenti postati da Boccia sui social, prosegue Sangiuliano: “Non sono né documenti classificati né documenti riservati. Dopo l’intervento del presidente del Consiglio da Del Debbio ha postato per esempio dei documenti sia pur cancellati che a noi sembrano essere il programma del G7 cultura. Soltanto un programma il cui contenuto tra l’altro era stato trasfuso in un articolo online del quotidiano La Repubblica”.

La mail del direttore Zuchtriegel

Boccia “ha pubblicato una mail del direttore del Parco archeologico di Pompei il quale forse ha malinteso le mie parole. Io non ho fatto un sopralluogo con la dottoressa Boccia a Pompei, sono stato per visitare alcuni nuovi ritrovamenti, ad Ercolano e a Civita Giuliana.  Forse il direttore del Parco esagerando rispetto alle mie parole ha mandato questa mail, ma non è una mail che tratta aspetti riservati della vicenda”, sottolinea Sangiuliano.

Sangiuliano: “Cinque trasferte con Boccia, mai spesi soldi pubblici”

“Per lei pagavo io, non un euro è stato speso dal Mic” e “su questo terreno non sono ricattabile“.

Elencando i viaggi compiuti con Maria Rosaria Boccia, il ministro ha mostrato i biglietti di treni e aerei pagati dal conto personale: “I viaggi non sono mai stati pagati con un euro pubblico”.

Poi ha aggiunto: “A Riva Ligure ha pagato il sindaco con suoi soldi personali. Il ministero ha un budget che ho rispettato. Spesso dico agli organizzatori degli eventi che se vogliono la mia presenza devono pagare le spese perché non posso superare il budget. A Sanremo ho presentato la biografia di Prezzolini e ha pagato l’organizzazione della rassegna “I martedì letterari”. L’organizzatrice aveva una conoscenza antecedente con Boccia e aveva piacere che lei ci fosse”.  Delle cinque trasferte finite sotto osservazione, tre sarebbero state pagate da Sangiuliano. Negli altri casi il ministro ha ribadito: “A Pompei non c’era trasferta perché lei vive lì. A Riva ha pagato il sindaco e a Sanremo l’organizzazione”.

Ma allora perchè Maria Rosari Boccia continua con la sua verità sui social?

Alla base degli attacchi di Maria Rosaria Boccia, secondo il ministro Sangiuliano, potrebbe esserci “la delusione sentimentale” oppure la delusione per la “mancata nomina“.

“Posso comprendere la delusione sentimentale di una persona nei miei confronti anche perché io ho più volte ribadito, soprattutto nell’ultima fase, che non intendevo lasciare mia moglie, che è la persona più importante della mia vita. Oppure la delusione per la mancata nomina, che non poteva avvenire perché io privilegio l’istituzione alla convenienza personale”. A proposito della telefonata intercorsa ieri con Boccia ha spiegato: “L’ho fatta per dirle di essere corretta e precisa nelle sue affermazioni. Questo era il motivo della telefonata”.

Ho sospettato che registrasse tutto, ma escludo una regia, dichiara il ministro

Relativamente alle registrazioni, audio e video, effettuate e poi pubblicate da Maria Rosaria Boccia, alla domanda del direttore Chiocci se avesse mai sospettato, Sangiuliano ha risposto: “A un certo punto sì, sospettavo. E’ stato uno dei motivi per cui ho voluto interrompere. Io non registro nessuno, anche da giornalista chiedevo il permesso. Sono dettagli che mi spingono a riflettere. Non sono mai stato complottista e non voglio pensare ad altre cose, anche se le cose emerse in questi ultime ore mi fanno pensare. Escludo una regia, io non sono ricattabile. Sei ricattabile se hai usato denaro pubblico, ma io ho dimostrato che non l’ho fatto”.

Sangiuliano, strano se qualcuno aprisse inchiesta su caso Boccia

Nell’intervista al direttore del Tg1 il ministro conclude: “Mi sembrerebbe strano che qualcuno pensasse di aprire un’inchiesta giudiziaria su relazioni private e personali, che sul piano della morale sono censurabili, ne sono consapevole, ma non vedo profili giuridici“.

Sul caso dei video girati a Montecitorio da Maria Rosaria Boccia con occhiali smart, invece, l’Ufficio di presidenza della Camera vuole fare chiarezza in tempi rapidi e il Comitato per la sicurezza potrebbe riunirsi per deliberare già la prossima settimana. A quanto viene precisato da fonti parlamentari, qualora venisse assunto un provvedimento a suo carico, la dottoressa-influencer rischia una sanzione che va dal semplice richiamo all’interdizione temporanea dal palazzo.

La replica di Maria Rosaria Boccia, su Instagram scrive: “Iniziamo a dire bugie!”

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