È emerso uno scandalo di proporzioni nazionali che ha coinvolto tre scuole tra Portici, Fermo e Bologna. Una sofisticata operazione di corruzione ha fruttato solo all’istituto di Portici oltre 200mila euro, ben al di sopra della normale tassa d’esame prevista dalla normativa, fissata a soli 12,09 euro. Gli studenti pagavano fino a 3000 euro al Leonardo Da Vinci School, il presunto “diplomificio” sequestrato dalla Guardia di Finanza di Bologna per ottenere il diploma di maturità, senza la necessità di dimostrare una reale preparazione.
L’inchiesta della Guardia di Finanza
L’operazione, condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna e coordinata dal Gip Andrea Salvatore Romito, ha portato alla luce il presunto “diplomificio” che operava grazie a un accordo corruttivo tra le scuole coinvolte. Sono stati contestati i reati di associazione a delinquere, corruzione e falso a sette indagati, responsabili delle tre scuole.
Il ruolo della scuola di Portici
Dall’istituto di recupero anni scolastici in via della Repubblica a Bologna, i candidati venivano indirizzati verso due scuole paritarie, una a Fermo e l’altra a Portici. Qui, indipendentemente dalla loro effettiva preparazione, agli studenti veniva garantito il conseguimento del diploma o dell’esame di idoneità, in cambio del pagamento di una parte della quota di iscrizione.
Per garantire il buon esito dell’esame, alla scuola di Portici sono stati versati circa 214mila euro dal 2017 al 2023, mentre a quella di Fermo quasi 60mila euro.
Perquisizioni e sequestri
Nelle prime ore del mattino, 20 militari della Guardia di Finanza hanno eseguito perquisizioni e sequestri nei confronti dell’istituto bolognese, sospettato di essere il centro del sistema corruttivo. Sono stati sequestrati conti correnti e l’immobile di Bologna dove si svolgevano i corsi di recupero. Le indagini, condotte dal 1° Nucleo Operativo Metropolitano delle Fiamme Gialle, hanno rivelato una serie di illeciti che facilitavano la promozione degli studenti.
Le false attestazioni
Gli studenti, dopo aver frequentato le lezioni a Bologna, sostenevano gli esami presso le scuole di Portici e Fermo, basandosi su false attestazioni di residenza, domicilio e percorsi di alternanza scuola-lavoro. Questo sistema ha consentito all’istituto bolognese di aumentare i propri ricavi del 600% in soli cinque anni, guadagnando popolarità tra i giovani in cerca di recuperare anni scolastici.
L’inizio dell’indagine
L’indagine è partita da un esposto che segnalava anomalie nello svolgimento delle lezioni e degli esami. Sono emerse anche false attestazioni sulla presenza degli studenti a lezione. In molti casi, gli studenti non erano consapevoli che avrebbero dovuto sostenere gli esami in un’altra regione, scoprendolo solo nel corso dell’anno scolastico.
Collaborazione tra istituzioni
L’attività della Guardia di Finanza di Bologna, sotto la direzione della Procura della Repubblica, rappresenta uno dei primi risultati dell’accordo firmato il 6 febbraio 2024 tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Comandante Generale della Guardia di Finanza, volto a contrastare i “diplomifici”.
Questo scandalo mette in luce la necessità di vigilare sulla legalità del sistema educativo, garantendo la trasparenza e la correttezza degli esami di maturità.
Ivan di Napoli