Questa sera su rai3 andrà in onda il docufilm sul rapimento da parte delle Brigate Rosse di Ciro Cirillo: “Nel nome del padre”.
Nel nome del padre: le vicende dietro il rapimento di Ciro Cirillo
Il palinsesto televisivo offre questa sera un’affascinante docufilm, ossia “Nel nome del padre” che narra le vicende dietro il rapimento, da parte delle BR (Brigate Rosse) di Ciro Cirillo, assessore della Regione Campania e nome di spicco della Democrazia Cristiana campana. Il 27 aprile 1981, un commando aprì il fuoco contro la scorta di Cirillo. Rimasero uccisi l’agente di scorta Luigi Carbone e l’autista Mario Cancello, mentre il segretario particolare di Cirillo, Ciro Fiorillo fu gambizzato. L’assessore fu prelevato dai brigatisi e tenuto prigioniero per ottantanove giorni.
Mettere in luce le zona d’ombra
“Nel nome del padre” ripercorre le vicende dietro la lunga trattativa tra la famiglia di Cirillo e i brigatisti. Sulla vicenda Cirillo emergono tutt’ora delle zona d’ombra, il docufilm tenterà di metterle in luce. In primis, la figura di un intermediario a cui la famiglia si rivolse per mediare con i rapitori, d’altronde lo Stato, così come accadde con il rapimento di Aldo Moro non ebbe mai intenzione di trattare con le BR.
Sulla figura dell’intermediario sono state fatte nel corso del tempo molte ipotesi, ma nessuna di esse è stata completamente accertata. Cirillo venne liberato il 24 luglio 1981 dopo il pagamento di un riscatto di un miliardo e mezzo di lire circa.
Nel docufilm registrazioni inedite
L’idea di mettere in luce le zone d’ombra del caso Cirillo è frutto della volontà del giornalista Francesco Piccinini. Nel nome del padre nasce come progetto nel 2021. Piccinini ha intervistato vari testimoni dell’epoca. Inoltre, nel docufilm sono presenti le registrazioni inedite delle telefonate tra la famiglia e i brigatisti. L’appuntamento è dunque per stasera alle ore 23.15 su Rai3.
Michele Mercurio