Al Museo di Capodimonte, consegnata la targa dell’Associazione Internazionale Guido Dorso al Maestro Giuseppe Pirozzi

Nicola Squitieri, presidente A.I.G.DORSO, ha accompagnato la consegna con un suo breve intervento, unitamente al Magnifico Rettore della “Federico II” Matteo Lorito ed al Direttore del Museo Eike Schmidt

Al Museo di Capodimonte, consegnata la targa dell’Associazione Internazionale Guido Dorso al Maestro Giuseppe Pirozzi

Una targa-ricordo dell’Associazione internazionale “Guido Dorso” è stata consegnata dal rettore dell’Università “Federico II”, Matteo Lorito (assegnatario del premio Dorso nel 2019), allo scultore Giuseppe Pirozzi, in occasione dei suoi novant’anni e della inaugurazione, al museo di Capodimonte di Napoli, della mostra “Giuseppe Pirozzi. L’atelier dello scultore” presentata alla stampa dal direttore del museo, Eike Schmidt, il quale ha tra l’altro affermato che “Pirozzi è tra gli artisti che hanno maggiormente contribuito al rinnovamento della scena napoletana, recependo e rielaborando le tendenze internazionali attraverso un percorso straordinario di oltre sette decenni”.

Il rapporto tra l’Associazione Dorso e Giuseppe Pirozzi è stato, negli anni, particolarmente intenso e fecondo e ha visto il maestro condividere il lungo percorso di impegno culturale e civile dell’istituzione meridionalista promotrice del Premio Dorso giunto alla sua 45° edizione che si terrà in Senato il prossimo 10 ottobre.

Pirozzi, docente di plastica ornamentale all’Accademia di belle arti di Napoli, fu destinatario, nel 1980, del Premio Dorso per la Cultura e, nel 1988, volle realizzare il simbolo stesso del Premio creando un’artistica scultura che fissa nel bronzo le spinte meridionalistiche di rinascita che si proiettano nell’avvenire.  Da quell’anno la scultura di Pirozzi fa bella mostra negli uffici dei maggiori esponenti del mondo delle istituzioni, dell’economia, della ricerca e della cultura del nostro Paese.

Questo importante evento dedicato dal museo di Capodimonte al maestro Giuseppe Pirozzi nell’anno in cui ha compiuto il suo novantesimo compleanno – ha dichiarato Nicola Squitieri, presidente dell’Associazione Dorso – ci riempie di particolare orgoglio e soddisfazione. La mostra e poi anche l’acquisizione da parte del museo di alcune opere di Pirozzi – ha affermato Squitieri – rappresentano un meritato riconoscimento alla sua prestigiosa carriera artistica che lo consacra tra i nostri grandi maestri dell’arte contemporanea.

La targa-ricordo a lui conferita, a nome dell’Associazione Dorso dal rettore Lorito, intende così rappresentare una sincera testimonianza di rinnovato apprezzamento per il suo impegno artistico e civile”.

“La mostra dedicata al maestro Pirozzi – ha dichiarato il rettore della “Federico II”, Matteo Lorito – riconosce, tra le altre cose, l’impegno di un’artista capace di utilizzare creatività e talento per trasmettere ai suoi tanti allievi anche il senso dell’intreccio tra arte e impegno sociale. Di particolare rilevanza – ha poi osservato – è l’opera da lui realizzata e che da tanti anni caratterizza e rappresenta il Premio Dorso, attribuito a uomini e donne interpreti di una Cultura Meridionalista intesa come strumento di coesione e di sostegno ad un Paese che vede sempre più il suo Mezzogiorno come un fattore fondamentale per affrontare le sfide della globalizzazione”.

Pirozzi dopo aver ringraziato l’associazione Dorso e il rettore Lorito per il riconoscimento, ha affermato:”la mostra di Capodimonte  suggella un percorso artistico lungo settant’anni durante il quale ho sempre coltivato la passione più pura e onesta per l’arte intesa come ricerca e sperimentazione continua cercando di trasferire questa stessa passione a generazioni di  allievi.

Non ho mai lasciato la mia città e ho sempre lottato per incarnare di essa l’anima più colta, aperta e originale, senza mai ripiegare sulla tradizione e sul pittoresco e ai giovani – ha concluso l’artista – vorrei trasmettere attraverso il mio esempio questa lezione, in quanto sono loro i custodi della cultura, del progresso e della civiltà che hanno reso grande Napoli e che possono rinascere solo nell’impegno di ciascuno”.

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