Lo conferma l’Indice della Criminalità 2024 del Sole 24 Ore: è Milano, non Napoli, a detenere il primato del numero di reati denunciati.
Quando si parla di criminalità in Italia, la prima città che viene spesso associata al fenomeno è Napoli, da tempo al centro di stereotipi e pregiudizi. Tuttavia, i dati più recenti dell’Indice della Criminalità 2024 del Sole 24 Ore dipingono un quadro ben diverso: è Milano a detenere il triste primato del numero di reati denunciati. A dire il vero, la provincia partenopea non compare nemmeno tra le prime dieci città più criminali del Paese. Quella lombarda, invece, si colloca al vertice con un incremento del 4,9% rispetto al periodo pre-pandemia e un numero record di denunce per furti, rapine e violenze sessuali.
Milano al vertice della criminalità
Milano guida la classifica della criminalità in Italia con oltre 7.000 denunce ogni 100.000 abitanti, registrando un notevole incremento rispetto agli anni precedenti che la rende prima in Italia per furti, con un totale impressionante di 124.480 denunce all’anno. A pesare sul dato complessivo sono soprattutto i furti con destrezza e i furti di automobili, che vedono la città tra le peggiori a livello nazionale. Milano detiene inoltre il secondo posto per le rapine, con 4.170 denunce, e si posiziona terza per violenze sessuali, con 607 casi, di cui 24 riguardano vittime di età inferiore ai 14 anni.
Pare che la complessità della città metropolitana, insieme all’afflusso continuo di turisti, venga indicata come una delle principali cause dell’aumento dei reati predatori e violenti. Ma è bene dar conto anche ad un altro importante aspetto: mentre alcune città come Napoli sono da sempre al centro dell’attenzione mediatica per questioni di criminalità, la realtà è che ben altre città, con un ormai svelato alto tasso di denunce, ci mostrano una situazione (e una percezione) nettamente più preoccupante.
La criminalità non vive solo a Napoli (anzi)
Milano non è l’unica ad essere sotto ai riflettori dell’indagine sociale: altre grandi mete turistiche italiane tendono a dominare la classifica dei reati denunciati. Subito dopo Milano, troviamo Roma, dove i reati sono aumentati del 16,7% rispetto al 2019 e dell’11% rispetto al 2022. Anche Firenze, Torino e Rimini sono tra le città con il maggior numero di reati denunciati, mentre città come Bologna, Prato e Venezia seguono da vicino nella top 10 della criminalità. Napoli, che spesso (o sempre) viene associata al problema della criminalità organizzata, si trova invece al 12° posto, ben lontana dalle prime posizioni occupate da altre più “candide” città italiane.
Un problema di percezione?
La criminalità a Napoli è senza dubbio una piaga sociale, ma è spesso esagerata dai media e dagli stereotipi che la dipingono come la città più pericolosa d’Italia, e non come la più resiliente. Milano, invece, con i suoi dati ben peggiori in termini di reati, non viene percepita allo stesso modo. E’ dovuto ad una diversa narrazione mediatica o all’immagine internazionale della città? Certo è – come ha commentato Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano – che la percezione di Milano come città estremamente pericolosa non è del tutto corretta, e seppur i numeri parlano chiaro, continua ad apparire come una metropoli moderna e prospera. Come sottolinea lo stesso Roia, sarà che la carenza di organico nelle Forze dell’Ordine e al complesso contesto urbano rende più facile per i criminali operare indisturbati.
Dove c’è verità e dove omertà?
Un altro dato interessante potrebbe riguardare il fenomeno dell’omertà in altre aree del Paese, che in migliaia di utenti sui social stanno riportando a difesa della cosiddetta città criminale: “In alcune province, come Oristano, Potenza e Treviso, o come per la stessa Napoli, i reati denunciati sono decisamente inferiori rispetto a Milano o Roma. Questo potrebbe suggerire un controllo territoriale più efficace oppure una mancata segnalazione dei crimini?” Non manca, per cui, la fetta di popolazione che crede che in alcuni contesti il controllo del territorio possa essere stato oscurato o “appaltato” a entità alternative allo Stato, rendendo la situazione ancora più complessa da monitorare.
Il modo in cui le città italiane vengono dipinte dai media influenza l’opinione pubblica
Il rapporto sulla criminalità in Italia nel 2024 offre una visione più complessa e sfaccettata di quanto si possa immaginare. L’idea che Napoli sia la città più criminale d’Italia è ormai un cliché, una narrazione che non corrisponde alla realtà dei fatti. Al contrario, Milano, che per molti rappresenta il cuore economico e innovativo del Paese, si conferma come la città più problematica in termini di reati. Una rivelazione che dovrebbe invitarci a riflettere sulla percezione della criminalità e sul modo in cui le città italiane vengono dipinte dai media.
Non si tratta, quindi, solo di numeri, ma di una riflessione più ampia su come venga gestita la sicurezza nelle diverse aree del Paese e su come le politiche locali possano influire sulla percezione pubblica. Dove la criminalità viene esagerata, c’è un’altra parte che merita una maggiore attenzione per i reali problemi di sicurezza che vanno affrontati quotidianamente. È fondamentale continuare a monitorare la situazione con dati oggettivi, superando gli stereotipi per intervenire nel concreto e assicurare garanzie ai cittadini che non vogliono più vivere solo di giorno, con le mani intrecciate alle gonne e alle borse.
Sofia Comentale