La città di Napoli ha assistito ancora una volta al “miracolo di San Gennaro”, il santo patrono che con il suo prodigio rinnova la speranza e la fede dei napoletani. Ma quest’anno, la celebrazione ha visto un evento straordinario con la presenza fianco a fianco di Emanuele Filiberto di Savoia e Carlo di Borbone.

Nella Cattedrale di Napoli, i due eredi delle ultime due case reali che hanno regnato sulla città si sono uniti alle autorità e ai fedeli in attesa del prodigio. Entrambi hanno partecipato in passato alle celebrazioni per San Gennaro, ma mai prima di ieri mattina nella stessa data e seduti vicini.

Prima dell’inizio del rito, Emanuele Filiberto di Savoia e Carlo di Borbone si sono salutati cordialmente, scambiando qualche parola e concedendosi agli scatti dei fotografi presenti. Un momento di grande significato simbolico, che ha visto le due dinastie unite nel rispetto e nella devozione per il santo patrono di Napoli.

Spero che, con questo scioglimento del sangue di San Gennaro, si possa andare avanti e avere una grande Napoli come merita di essere,” ha dichiarato Emanuele Filiberto di Savoia a prodigio avvenuto.

Carlo di Borbone ha dichiarato: “Il sangue di San Gennaro si è sciolto subito e ci auguriamo appunto che sia un buon presagio per questa città meravigliosa.” Le sue parole riflettono la speranza che il miracolo porti fortuna e benessere ai napoletani.

L’evento ha visto la partecipazione di numerose autorità, fedeli e curiosi, tutti uniti dalla fede e dalla tradizione che lega Napoli a San Gennaro. Il prodigio del sangue che si scioglie, ritenuto un segno di buon auspicio, è stato accolto con applausi e preghiere, rafforzando il legame tra la città e il suo santo protettore.

In un contesto storico e culturale così ricco, la presenza congiunta di Emanuele Filiberto di Savoia e Carlo di Borbone assume un significato ancora più profondo. Le due famiglie, che hanno segnato la storia di Napoli, hanno dimostrato che la devozione e il rispetto per le tradizioni possono unire anche oltre le differenze dinastiche.

Pasquale Cirillo

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