Sant'Antonio Abate, alla figlia dà il nome del Sindaco: “è un riconoscimento alla sua forza e impegno”

Dove la politica sembra ottenere sempre più astio da cittadini sfiduciati, una storia unica nel suo genere arriva da Sant’Antonio Abate.

Una bambina, venuta alla luce appena sei mesi fa, è stata chiamata Ilaria, in onore del suo sindaco, Ilaria Abagnale. Una scelta, giustificata dai genitori, come un omaggio alla capacità avuta dalla prima cittadina di trasformare in pochi anni il paese e conquistare la fiducia dei suoi cittadini.

I genitori: “speriamo che cresca con la sua stessa tenacia e determinazione”

Il primo incontro tra la famiglia della piccola e il Primo Cittadino è avvenuto nell’ufficio madre del Municipio: “Il nome Ilaria ci è piaciuto da subito, non solo per il suo suono dolce, ma per il significato di forza e luce che porta con sé”, raccontano. “Abbiamo atteso tanto la nascita di nostra figlia e, durante questo periodo, pensato a quanta forza abbia avuto il nostro sindaco nel cambiare il paese. Dando questo nome alla bambina, speriamo che cresca con la stessa tenacia e determinazione che Ilaria Abagnale ha dimostrato negli anni.”

Sant'Antonio Abate, alla figlia dà il nome del Sindaco: “è un riconoscimento alla sua forza e impegno”

Il sindaco ha ringraziato il gesto con un dono personalizzato

Quando la bambina è nata a marzo, il papà si è recato all’ufficio anagrafe per registrarla e ha comunicato la scelta del nome con grande emozione, chiedendo espressamente che la notizia venisse riferita al sindaco in segno di stima e gratitudine per tutto quanto fatto per il paese. Da quel momento, i contatti con la famiglia non sono mancati, in attesa che la piccola crescesse un po’ e che decidessero di presentarla ufficialmente. Giunti all’incontro tanto atteso, il sindaco si è presentata con un dono realizzato a mano da un artigiano: una collana con il suo nome inciso su un ciondolo e un piccolo cuore rosso.

“Questo cuore – ha spiegato – è per ricordare che in ogni cosa che facciamo, soprattutto per i più piccoli, ci deve sempre essere amore. Spero che questo piccolo dono possa accompagnare la sua crescita e che, in qualche modo, senta sempre la mia vicinanza.” Commossa, si è detta felice di vedere la piccola crescere in un paese che ha voluto rendere a misura di bambino.

L’Abagnale: “far parte del percorso di crescita dei bambini è la cosa più bella che potessi immaginare”

“Quando i genitori della piccola mi hanno raccontato del significato che questo nome ha per loro – confessa il sindaco – ho percepito tutta la responsabilità che porta con sé l’essere un punto di riferimento. Ma soprattutto, quanto i cittadini osservino, riconoscano e apprezzino la volontà di amministrare con amore e passione per la comunità. ‘Il paese è dei bambini’ – conclude – è davvero un sogno che si realizza, e far parte del loro percorso di crescita è la cosa più bella che potessi immaginare“.

In cinque anni di amministrazione, l’Abagnale ha trasformato il paese, concentrandosi sull’educazione e sui più piccoli, realizzando eventi, nuove scuole e parchi, aree ludiche e progettando un micronido di prossima apertura e un Consiglio Comunale presieduto da soli studenti della primaria. Il suo motto, “Il paese è dei bambini“, è passato così dall’essere solo uno slogan elettorale ad una realtà concretizzata in progetti che mettono al centro le nuove generazioni, finendo per ispirarle (addirittura da prenderne il nome dell’autrice).

Sant'Antonio Abate, alla figlia dà il nome del Sindaco: “è un riconoscimento alla sua forza e impegno”

La politica può, ancora oggi, essere un ponte tra amministratori e cittadini

Guardiamoci intorno. Viviamo un Paese in cui la fiducia nelle istituzioni politiche è spesso ai minimi storici. Episodi come questi ci fanno riflettere su quanto possa ancora essere potente una politica che ascolta, agisce e si fa carico dei bisogni della comunità. E sentire che si dia il nome del sindaco ad una neonata rappresenta un episodio quasi mai ascoltato prima, a tratti impossibile. Invece, testimonia quanto profondo possa essere il legame tra amministrazione e cittadinanza quando l’operato politico è efficace e partecipato.

Così, in un panorama spesso desolante, ci auguriamo che tanti altri bambini come la piccola Ilaria possano crescere in città dove i cittadini non si sentono estranei alla res publica. E se l’esperienza di Sant’Antonio Abate offre uno spiraglio di speranza, significa che il traguardo non è poi così lontano.

Sofia Comentale

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano