La Circumvesuviana è ancora al centro di denunce da parte di utenti e lavoratori. Interviene l’Orsa: “proteggeteli subito dalle aggressioni”
Guasti tecnici, ritardi continui, treni sovraffollati per via delle ridotte composizioni, e soppressioni delle corse hanno creato un clima di crescente tensione, se non addirittura di paura. Ad esserne coinvolti non sono solo i passeggeri, perché a pagare il prezzo di questo caos quotidiano, in prima linea, ci sono i dipendenti. Sono i volti del servizio di trasporto a ritrovarsi sempre più esposti alle aggressioni verbali e talvolta fisiche da parte di chi, esasperato dai disservizi, sfoga su di loro la propria frustrazione.
Il sindacato: “i dipendenti subiscono troppi insulti e minacce, fate qualcosa”
È una situazione che sta diventando insostenibile, come denunciato dal sindacato di categoria Orsa, che accusa apertamente la dirigenza dell’Eav (Ente Autonomo Volturno) di non prendere provvedimenti adeguati per difendere il personale in servizio. “Treni affollati oltremisura e continui disagi stanno spingendo i pendolari a reazioni sempre più esasperate”, si legge in una nota del sindacato. “Gli utenti manifestano la loro frustrazione con aggressioni verbali ai dipendenti, che, pur subendo gli stessi disagi, devono quotidianamente affrontare insulti e minacce”.
Ciò che più preoccupa l’Orsa è che, nonostante le ripetute segnalazioni, la dirigenza si mostra insensibile alle problematiche riportate dai lavoratori. “Le situazioni incresciose si moltiplicano e la violenza verbale si sta trasformando in qualcosa di ancora più preoccupante”, prosegue il sindacato. “L’azienda, informata puntualmente di questi episodi, sembra non credere alle testimonianze dei propri dipendenti, chiedendo addirittura foto a supporto delle relazioni di servizio, come se la parola di chi è pubblico ufficiale non fosse sufficiente”.
Si teme per l’incolumità fisica dei lavoratori, che non hanno protezioni adeguate
Questa insensibilità della dirigenza non fa altro che alimentare un ambiente di lavoro già di per sé complicato. I dipendenti della Circumvesuviana non solo subiscono lo stress dei ritardi e delle corse affollate come i passeggeri, ma devono anche fare i conti con le reazioni scomposte degli utenti, che spesso, esasperati, riversano su di loro la propria rabbia. “Non possiamo fare altro che temere per l’incolumità fisica di questi lavoratori, costretti a stare in prima linea, senza alcuna protezione adeguata”, aggiunge l’Orsa, denunciando un’escalation di violenza che potrebbe degenerare.
Troppi episodi violenti registrati (e testimoniati) sulla Circumvesuviana, è allarme
La situazione, purtroppo, non è nuova. Ogni anno circa cento episodi di violenza sui treni della Circumvesuviana finiscono in prima pagina. Nel 2021, una banale richiesta di togliere i piedi dal sedile su un treno a Nola scatenò una rissa, culminata in insulti razzisti e violenza fisica. Il video dell’aggressione fece il giro dei social, generando scalpore e sdegno. Un anno dopo, nel 2022, una maxi rissa scoppiò su un treno della tratta Napoli-Sorrento, coinvolgendo turisti spaventati, e anche in quel caso, tutto venne filmato e diffuso in rete. E se si torna indietro di qualche anno, nel 2019, una giovane donna subì un’aggressione fisica per aver osservato una lite tra due ragazzi alla stazione di via Nocera a Castellammare di Stabia.
Episodi che si ripetono con una ciclicità allarmante, segno di un disagio che attraversa trasversalmente l’intera utenza e che, invece di essere risolto, sembra destinato a peggiorare. Di fronte a questa realtà, il sindacato ha dichiarato di essere pronto a prendere provvedimenti legali.
“Nel caso in cui si verificassero aggressioni fisiche ai nostri dipendenti, non esiteremo a denunciare l’Eav per non aver garantito la sicurezza del proprio personale. La protezione dei lavoratori è fondamentale, non solo per la loro incolumità fisica e mentale, ma anche per garantire un ambiente di lavoro rispettoso dei diritti e della loro dignità“.
Se l’azienda non prende provvedimenti, a subirne le conseguenze saranno sempre anche i pendolari
Per ora, tuttavia, le parole del sindacato sembrano cadere nel vuoto. Sembra che l’azienda continua a minimizzare, nonostante le segnalazioni e le denunce dei dipendenti. Intanto, i problemi tecnici e organizzativi continuano ad affliggere le linee della Circumvesuviana, creando un circolo vizioso di disservizi e sfiducia degli utenti. La mancanza di elettrotreni sufficienti, i guasti frequenti e le riduzioni delle composizioni stanno esasperando i pendolari, che si ritrovano quotidianamente a dover rinunciare ad appuntamenti importanti con la vita lavorativa e privata, generando uno stress che non si fa che portare a casa.
Il problema, come sottolinea l’Orsa, è che queste criticità non vengono affrontate con la serietà necessaria. Ogni anno si ripetono le stesse dinamiche, ma alcunché di concreto viene fatto. Non parliamo di disagi, ma di un sistema che, senza una revisione strutturale, rischia di crollare su se stesso. E ad oggi, dove (finalmente) si dà la giusta attenzione al benessere non solo fisico ma anche psicologico dei lavoratori, si rischia di questo passo di ottenere in risposta solo conseguenze disastrose per tutti.
Le denunce non mancano di certo, ma finora, nessun cambiamento significativo è stato apportato. E mentre i treni della Circumvesuviana continuano a correre, o meglio, a fermarsi, la tensione cresce, in attesa che qualcosa – o qualcuno – prenda finalmente in mano la situazione per risolvere una crisi che sembra non avere fine.
Sofia Comentale