I volontari visitano la Casa della Divina Provvidenza, tra ricordi e insegnamenti di vita che raccontano il valore dello studio, dell’amore e del rispetto.
Un bel racconto arriva dal Comune di Sant’Antonio Abate dove, in occasione della Festa dei Nonni, celebrata oggi, i volontari del Servizio Civile Universale hanno sorpreso le anziane signore della Casa della Divina Provvidenza, gestita dalle Suore Gerardine. “Abbiamo voluto farle sentire accompagnate in un giorno dove desiderano, probabilmente un po’ di più, l’abbraccio di una persona cara”. Un gesto, questo, che ha risposto alla richiesta di compagnia che spesso si avverte nelle case di riposo, e che è finito per aprire un dialogo intergenerazionale, basato su esperienze di vita vissuta, sacrifici e conquiste sociali.
La signora Anna: “Non smettete di studiare e di cercare un marito che vi rispetti”
Fra i tanti discorsi affrontati in giornata, c’è un tema ricorrente: l’importanza dello studio e dell’indipendenza. Non è un caso che proprio loro, che hanno vissuto in un tempo in cui l’istruzione per le donne non era sempre garantita, si siano concentrate su questo punto. “Continuate a studiare, fatelo per la vostra indipendenza,” è il consiglio più che riscontrato, quasi come un mantra. Perché per queste donne, che in gran parte hanno vissuto una vita domestica come casalinghe, spesso senza avere l’opportunità di studiare o di lavorare fuori casa, lo studio rappresenta quel sogno irrealizzato che vorrebbero vedere compiuto nei giovani di oggi.
Ma se c’è un invito che non è mancato, è quello di cercare sempre il rispetto all’interno della coppia. “Trovate un marito bravo e bello, che vi aiuti, vi ami e che vi rispetti,” hanno scritto, con la consapevolezza di quanto un rapporto basato sulla fedeltà e sul rispetto, sia davvero qualcosa che va oltre il semplice sentimento: è un impegno quotidiano, fatto di condivisione e reciproca attenzione, anche nelle faccende domestiche. Ed oggi come oggi, dove le relazioni spesso si dissolvono con più facilità, questo è forse l’insegnamento che ha lasciato nei ragazzi più spunti di riflessione.
I ragazzi del Servizio Civile: “Se siamo qui è perché c’è chi ha ancora tanto da insegnarci”
Non solo affetto, ma anche consapevolezza di essere parte di progetti volti a migliorare la vita degli anziani: “Siamo qui perché ci teniamo. Oltre ai progetti che seguiamo sulla terza età, ci sentiamo responsabili nel rispondere alle necessità di queste signore, e nel regalarle del tempo da trascorrere in compagnia, perché hanno ancora tanto da dare, ma anche bisogno di essere ascoltate” ha dichiarato uno dei ragazzi.
Il commento del sindaco: “I ragazzi devono capire il valore delle conquiste dei nostri tempi”
Anche il sindaco di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale, ha voluto commentare l’evento attraverso un post su Facebook, riportando una frase di una delle anziane: “Mi piace che voi battete i tempi. Oggi è inverno e quindi si batte come inverno, è primavera? Si batte come primavera. Questa è la bellezza di essere giovani, e per questo vi auguro un futuro sano e bello.” Dichiarandosi orgogliosa dei volontari, in quanto promotori di questa bella iniziativa, ha poi aggiunto: “Questo è l’amore autentico dei nonni, quello che i ragazzi del nostro Servizio Civile Universale oggi hanno voluto celebrare, trascorrendo del tempo con le signore della Casa della Divina Provvidenza. Gli anziani, dopotutto, sono i nostri punti di riferimento, e il fatto che abbiano lasciato ai ragazzi insegnamenti di vita, è la conferma di quanto ci aiutino a dare valore alle conquiste dei nostri tempi. E’ importante che le nuove generazioni ne siano anche loro consapevoli.”
E’ anche questo il modo per affrontare il futuro con più responsabilità
“Possiamo ammettere che oggi sia avvenuto un vero e proprio passaggio di testimone”, commenta l’Assessore alle Politiche Sociali, Catello Di Risi, che li ha accompagnati nella visita. “Le parole delle signore, custodite sui cartelloni creati insieme ai ragazzi, raccontano storie di sacrifici, di un tempo in cui le opportunità erano limitate, ma la forza d’animo era tanta. I ragazzi del Servizio Civile sono tornati a casa non solo con il ricordo di una giornata speciale, ma con la consapevolezza che le lezioni apprese oggi possono essere la chiave per affrontare il futuro con più responsabilità e rispetto”.
Che siano i nonni ad essere custodi di valori che non devono andare persi, non può che farci sorridere, perché non si è mai troppo giovani per imparare e non si è mai troppo anziani per insegnare. Un grande augurio, quindi, a tutti i nonni, oggi e ogni giorno, che continuano a donare un amore di cui non vorremmo mai fare a meno.
Sofia Comentale