Geolier si commuove a Pompei: “Studiate, perché la cultura annienta la criminalità. Avrei voluto farlo anch’io”

Il rapper, ospite dell’evento dell’ANM, ha condiviso non senza sincerità la sua storia personale, sensibilizzando gli studenti alla legalità.

Il 4 ottobre 2024, il Teatro Grande di Pompei ha accolto oltre 1.500 giovani per l’evento conclusivo del progetto “La Grande Bellezza. Giovani, Giustizia, Cultura”, promosso dall’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) della sottosezione di Torre Annunziata. L’incontro, volto a sensibilizzare gli studenti alla legalità e all’istruzione, ha visto la partecipazione dei principali riferimenti del mondo giuridico, musicale e dello spettacolo. Ospite d’eccezione, il rapper Geolier, che ha condiviso non senza sincerità la sua storia personale, contando sul proprio ruolo di icona per offrire riflessioni sul significato della giustizia e sul valore dello studio.

De Micheli: “con eventi come questi vogliamo riconquistare la fiducia dei cittadini”

Geolier si commuove a Pompei: “Studiate, perché la cultura annienta la criminalità. Avrei voluto farlo anch’io”

Ad aprire l’incontro è stato Matteo De Micheli, sostituto procuratore di Torre Annunziata e presidente dell’ANM, che ha motivato la volontà di giungere ad un evento pensato esclusivamente per le nuove generazioni: “Quello che vedrete è uno spettacolo organizzato interamente dagli studenti delle medie e delle superiori, destinato a voi stessi, che ne siete coetanei. E questo è il motivo del perché non abbiamo voluto pubblicizzare particolarmente l’evento né invitare un numero eccessivo di rappresentanti istituzionali, per lasciarvi l’esclusività di questo incontro”.

Spostando poi l’attenzione sul ruolo istituzionale, spesso considerato lontano e inaffidabile dall’interesse giovanile, De Micheli ha parlato dello spirito di servizio, citando Giovanni Falcone: “Lo spirito di servizio deve animare il nostro lavoro, non solo dentro le procure, ma anche fuori, come fatto nelle scuole nell’ultimo anno. Perché in un periodo di alcune sfiduce verso le istituzioni, credo che eventi come questo siano essenziali per riconquistare la fiducia dei cittadini”. Il magistrato ha poi ringraziato il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, il cui contributo è stato fondamentale per la riuscita dell’evento nel contesto archeologico.

Geolier: “la giustizia fa cose belle, ho visto miei amici uscire dal carcere come persone migliori”

L’arrivo di Geolier è avvenuto fra le urla dei ragazzi, accorsi sotto al palco per salutarlo e ascoltarne l’intervento, che non è tardato ad arrivare. Alla domanda su cosa significasse per lui la giustizia e se avesse vissuto episodi che lo avessero fatto credere nel sistema legale, il rapper ha parlato apertamente della sua esperienza personale: “Vengo da un quartiere, Secondigliano, spesso pubblicizzato per le cose sbagliate”, ha spiegato. “Ho visto amici scontare pene e uscire dal carcere cambiati, persone migliori. Questo è il lato positivo della giustizia: la sua funzione rieducativa”. Poche parole, tanto sintetiche ma puntuali, da conquistare l’attenzione dell’intero teatro.

Il rimpianto di non aver studiato abbastanza e l’invito a non interrompere gli studi

Geolier si commuove a Pompei: “Studiate, perché la cultura annienta la criminalità. Avrei voluto farlo anch’io”

La numerosa platea studentesca non è rimasta indifferente neanche a Geolier, che durante un momento di conversazione a tu-per-tu con i ragazzi, si è lasciato andare al rammarico di non aver potuto completare gli studi: “Il mio più grande rimpianto è quello di non aver studiato abbastanza”, ha confessato. “Ho iniziato a lavorare da molto giovane e non sono da prendere come esempio. Ho dovuto scegliere tra lavoro e scuola, e alla fine ho scelto il lavoro. Mi sarebbe piaciuto studiare, perché oggi riuscirei a comunicare meglio con voi. Invece mi trovo limitato e riesco a trasferire quello che provo solo attraverso la musica”. Nonostante gli applausi del pubblico e qualche urlata attestazione di stima, è rimasto fermo sull’intenzione del messaggio: “Credetemi, solo l’intelligenza ti fa capire quanto sia più importante un libro rispetto ad una pistola. Per cui vi dico non fermatevi, perché la cultura annienta la criminalità”.

Geolier: “sono maturato per essere la voce dei ragazzi, oggi racconto con responsabilità”

Passando alla discografia, una studentessa ha colto occasione per chiedere a Geolier se la sua musica fosse cambiata con il tempo e come fosse evoluto artisticamente: “Ho iniziato a fare musica a 18 anni, ora ne ho 24, e nel tempo sono cambiato io e la mia musica. Prima raccontavo la mia realtà in un certo modo, ora lo faccio in modo diverso. Sono consapevole che la mia voce è quella di tanti ragazzi, quindi ho dovuto prendere una posizione. Non basta raccontare, bisogna farlo con responsabilità”. L’artista ha anche risposto a una domanda sul rispetto delle donne nei suoi testi, che si distinguono per un approccio più delicato e rispettoso rispetto ad altri artisti del suo genere: “Ho sempre visto la donna come un’ispirazione. Ho scritto canzoni per mia madre, per la mia ragazza. La donna è tutto, tutto parte da lei. Per me è sempre stata una presenza da rispettare”.

Che l’arte abbia un ruolo non da poco nel promuovere un cambiamento culturale, questo Geolier lo sa e ne condivide una convinzione: “L’arte non ha un potere educativo diretto, ma ha il potere di far riflettere e di ispirare. Il cambiamento culturale parte dai ragazzi, dalle nuove generazioni. Io posso raccontare la mia verità, ma alla fine siete voi a decidere del vostro futuro”.

Geolier si commuove a Pompei: “Studiate, perché la cultura annienta la criminalità. Avrei voluto farlo anch’io”

Il rapper saluta poi il pubblico, regalandogli una performance dal vivo

Geolier lascia il palco per dar spazio alle esibizioni degli studenti, senza però prima dedicargli una canzone cantata a cappella: “I p’ me, tu p’ te“. A seguire, le esibizioni canore, teatrali e di danza preparate dalle scuole medie e dai licei presenti, hanno chiuso la giornata al Teatro Grande di Pompei, con l’orgoglio del direttore del Parco Archeologico, del Presidente Matteo De Micheli e del Segretario Andreana Ambrosino dell’ANM e, in particolare, del Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, intervenuto sull’evento: “Dobbiamo essere consapevoli che ogni risorsa, ogni strumento che possiamo usare per avvicinarci ai ragazzi e trasmettere loro i valori della legalità, è prezioso. Non possiamo permetterci di trascurare nessuna opportunità, per cui ben venga Geolier e tanti come lui che, di certo, sanno come entrare in sintonia con loro”.

Gli artisti del panorama musicale italiano, soprattutto nel genere rap, hanno una grande responsabilità nei confronti dei giovani, che si identificano con parole e testi delle canzoni. Spesso affrontano temi come il riscatto sociale, le ingiustizie, il senso di appartenenza e la ricerca di una vita migliore. Tutte cose per le quali la magistratura, la Forze dell’Ordine, le Istituzioni e le locali Amministrazioni possono (e devono) essere di supporto. E’ bene che si riesca, anche attraverso la musica, ad avvicinare i giovani ai rappresentanti della legalità affinché chiedano il giusto aiuto per non cedere alle scorciatoie illegali della criminalità. E questo, è proprio il modo giusto di fare.

Sofia Comentale

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