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“Domenica al Museo” da record a Pompei: ora, per Zuchtriegel, “riflessione necessaria”

Il sito archeologico di Pompei ha registrato, domenica 6 ottobre, un afflusso straordinario: un numero da record che segna un momento cruciale per le sfide e le opportunità legate alla sua gestione.

Una “Domenica al Museo” da record, complice la Supplica alla Madonna e la bella giornata

La “Domenica al Museo” è un’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura che offre ingressi gratuiti ai musei e ai siti archeologici italiani la prima domenica di ogni mese. Quella del 6 ottobre ha superato ogni aspettativa, facendo degli scavi Pompei il sito più visitato in Italia in quella giornata. Il direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, ha naturalmente espresso grande soddisfazione per il traguardo raggiunto ringraziando tutti quelli che lo hanno reso possibile: “Grande merito dei colleghi e delle colleghe del Parco, in particolare del personale di vigilanza, di accoglienza, delle pulizie e di biglietteria, che ringrazio per la gestione altamente professionale della giornata”.

Al contempo il direttore ha però voluto sottolineare l’importanza di riflettere su come gestire al meglio un patrimonio culturale così prezioso e vulnerabile. La cifra record di turisti ha sollevato inevitabilmente interrogativi circa la sostenibilità delle visite e la capacità di Pompei di gestire flussi così elevati. I numeri parlano chiaro: nonostante il notevole afflusso di visitatori sia indubbiamente un segnale positivo per l’economia locale e per la valorizzazione del patrimonio culturale, è comunque altrettanto importante garantire che il sito non venga compromesso da una gestione inadeguata.

Il direttore Gabriel Zuchtriegel: “E’ necessario riflettere su come gestire al meglio i flussi di pubblico”

Il direttore ha messo in evidenza la necessità di un approccio “slow” alla fruizione del sito, invitando a ponderare le modalità di accesso e visita. “Siamo al lavoro – dice Zuchtriegel – insieme a Ministero, Prefettura e territorio per definire una visione condivisa per lo sviluppo sostenibile del sito e dell’area”.

Inoltre, Zuchtriegel ha accennato alla necessità di migliorare i servizi e le infrastrutture, affinché i visitatori possano godere appieno dell’esperienza senza compromettere la preservazione del sito. L’introduzione di misure di regolazione dell’afflusso, come prenotazioni obbligatorie o limiti di ingresso, mira a proteggerne la bellezza e l’integrità.

Torre Annunziata, Oplontis – Villa di Poppea

E proprio seguendo questa linea, una delle idee principali proposte dal direttore è quella di puntare sulla “Grande Pompei” con una maggiore valorizzazione dei numerosi tesori presenti sul territorio, sulla rete di siti tra Castellammare di Stabia, Lettere, Torre Annunziata, Boscoreale, Terzigno e Poggiomarino, al fine di “canalizzare l’interesse del pubblico verso tesori che meritano di essere più conosciuti”.

Altro obiettivo di Grabriel Zuchtriegel è rendere al più presto fruibili i tesori che sta regalando Civita Giuliana, in modo che potranno essere ammirati direttamente dai turisti. “Trasformeremo lo scavo di Civita Giuliana – annuncia infatti Zuchtriegel – che sta restituendo i quartieri servili di una villa romana in uno stato di conservazione unico, in un ulteriore nodo della rete territoriale dell’archeologia vesuviana, quell’avventura scientifica singolare che ebbe inizio nel 1748 a Pompei e continua tuttora.”.

Il record di visitatori è un dato che significativamente conferma ancora una volta il fascino che Pompei esercita su milioni di turisti, ma la vera sfida per i responsabili del sito archeologico ora sarà quella di trovare un equilibrio tra accessibilità e conservazione e soprattutto valorizzazione di tutto il territorio affinchè “Pompei” non sia solo Pompei.

Anna Rega

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