Quinta gara di campionato di Serie D Girone G, terzo appuntamento casalingo per il Savoia, sino ad oggi sempre vincente sul proprio terreno. Di fronte i Bianchi si trovano la capolista Guidonia Montecelio, tre vittorie ed un pari, rete ancora inviolata dopo ben 360 minuti di gioco. L’incontro si preannuncia senz’altro interessante e, anche per questo, la gara attira parecchio pubblico.

Pieno come un uovo il settore dei padroni di casa, circa una ventina i supporters laziali al seguito.

La variabilità del meteo, che sta colpendo duramente la penisola, si tiene alla larga da Cardito e regala agli astanti una giornata di sole con temperatura mite che dispone le compagini nella migliore condizione possibile.

Le squadre in campo: schieramenti, uomini e contromosse

L’impianto iniziale degli oplontini cambia; non il solito  4-3-3, ma  un 3-5-2 che ricalca a specchio lo schieramento ospite. Al centro della difesa Celli, Marisei e Bogne braccetti destro e sinistro. Le corsie esterne sono presidiate da Schiavi e Bitonto, confermato dopo la buona prova di Sassari. Solito centrocampo con Bezzon in cabina di regìa con Russo e Sellaf a far legna. In avanti la coppia pesante Negro, Maniero. Solo panchina per Cavallo.

Anche sul versante opposto mister D’Antoni utilizza il 3-5-2, lo schema che gli è più caro, con la granitica difesa formata dai classe 89 e 88 Pirolli e Sfanò (capitano di lungo corso)  completata dal braccetto sinistro Cristini, come sempre accaduto dall’inzio della stagione.

In mezzo al campo il play è Errico , gli interni Spinosa e Buono, tandem avanzato affidato al talentuoso El Bakhtaoui e al Duca del gol Aimone Calì. Solo panchina per la stella Tounkara, assenza pesante quella del trequartista Samuele Maurizi.

Il Savoia prendono immediatamente le misure all’avversario e il primo tempo è dei Bianchi

Pronti via e il Guidonia spaventa il Savoia. Minuto uno, Guerriero, sulla trequarti di destra, intercetta un disimpegno leggero di Schiavi, avanza e con un gran tiro a giro spedisce la palla quasi al sette della porta difesa da D’agostino. La diva Eupalla però indossa la maglia bianca e stende il suo manto sulla porta biancoscudata, cosicchè il dardo avvelenato bacia la parte inferiore della trasversale per rimbalzare poco al di qua della linea bianca.

Lo scampato pericolo sveglia i ragazzi di Campilongo che prendono immediatamente le misure all’avversario, in verità troppo schiacciato sulla propria linea difensiva.

Schiavi mette un lungo traversone sul quale si avventa Maniero che inzucca con il testone ma colpisce dal basso verso l’alto e spedisce di poco sopra la traversa; siamo al minuto sesto e la gara promette bene.

I Bianchi costruiscono dal basso senza timori reverenziali e sono padroni del gioco ma non riescono a trovare il varco giusto, anche perchè la difesa dei giallorossi è il piatto forte della casa.

Corrono via i minuti ma il gioco, sempre vivace e di buona qualità tecnica, ora si sviluppa prevalentemente nella zona centrale del campo. Il Savoia mette in mostra trame pregevoli, in particolare sul lato destro, dove il tuttocampista Schiavi gioca una buona gara dopo l’incertezza iniziale, ma gli affondo in area sono preda della difesa laziale che francobolla impietosamente gli avanti avversari.

Tutto questo sino al minuto 36 quando si spezza l’equilibrio della gara. Pregevole azione dal versante destro, ca va sans dire; Bezzon pesca in area Maniero spalle alla porta, il bomber protegge la sfera ed  accomoda un signor pallone per Negro che arriva a rimorchio dal limite. Il centravanti nobilita al meglio l’invito scaraventando la sfera alle spalle del giovane Mastrangelo con una rasoiata mancina degna di Gigi Riva.

Tripudio sugli spalti da parte dell’incredibile tifo savoiardo, vero dodicesimo in campo, avendo sostenuto la propria squadra ossessivamente per tutta la gara.

Secondo tempo di sofferenza: D’Agostino neutralizza un rigore e i bianchi fanno proprio i 3 punti

Nella ripresa il Guidonia non ci sta e le prova tutte per riportare la gara in equilibrio, complice un vistoso calo fisico dei Bianchi, che pagano il gran correre del primo tempo.

Seguono una ventina di minuti di netto predominio giallorosso mentre il Savoia rifiata e si compatta all’indietro. La squadra laziale avvolge il Savoia, cercando lo spunto dalle fasce, e crea qualche grattacapo a D’Agostino che sbroglia con personalità alcune situazioni potenzialmente imbarazzanti spazzando l’area con decise uscite sugli spioventi messi al centro dai centrocampisti guidoniani.

Minuto 53, Spinosa sfrutta bene una ripartenza improvvisa, brucia sul tempo Marisei sul pallone lungo, ma la sua conclusione mancina da poco entro l’area finisce di poco oltre la traversa.

Ancora un batti e ribatti al minuto 60 su azione da corner ma D’Agostino fa la voce grossa uscendo a valanga sul secondo palo impedendo così a Guerriero la battuta comoda da pochi passi, palla a lato della porta e scampato pericolo.

Minuto 65, tra lo stupore degli astanti, l’arbitro tira fuori dal cilindro un fallo di Russo al limite dell’area e concede al Guidonia una punizione dei 18 metri. El Bakhtaoui acconcia la sfera sulla sua mattonella e piazza un bel tiro a giro sul secondo palo ma il pipelet torrese esplode alla proprio sinistra e sventa abbrancando in presa.

Ancora il fantasista franco-marocchino, pochi minuti dopo, si mette in proprio e dopo una bella serpentina al limite libera il destro rasoterra. Palla insidiosa che filtra tra una selva di garretti, ma D’Agostino la inchioda sulla linea con un bel tuffo alla propria sinistra.

A questo punto terminano, o quanto meno si riducono al lumicino, le sofferenze dei padroni di casa anche perchè pian piano anche gli ospiti vedono la spia rossa della riserva e la spinta si affievolisce.

A questo punto mister D’Antonio gioca la carta Tounkara, punta ispano-senegalese con un passato, nemmeno troppo remoto in A, B e C, ma la difesa dei bianchi non patisce troppo il nuovo entrato al quale concede solo qualche pregevole giocata di sponda ma mai il tiro diretto verso la propria porta. Anzi sono proprio i Bianchi che colgono l’occasione per pungere in contropiede, fallendo la migliore occasione della gara al 85’.

Bezzon accende il cercapersone al laser, che custodisce gelosamente tra i piedi, e pesca Negro con un delizioso invito oltre la Maginot giallorossa, nell’occasione un pochino disallineata; il centravanti arriva tutto solo davanti a Mastrangelo, ne osserva il colore delle iridi, e si produce in un bel pallonetto che ha però il difetto, nemmeno troppo piccolo, di essere una spanna al di sopra della trasversale.

Poco male perchè non accade più nulla di significativo e, dopo sette minuti  di recupero concessi dal pessimo Branzoni di Mestre, la gara finisce in archivio con la bella vittoria dei Bianchi di Torre Annunziata.

Tre punti preziosi per la classifica e la consapevolezza di poter lottare con le corazzate del girone

Ancora una volta si gioisce in casa savoiarda e ne hanno ben donde i giovanotti di Sasà Campilongo che hanno ridotto a minimi termini e battuto una signora squadra che probabilmente dirà la sua per la promozione  sino al termine della stagione.

Il tecnico campano inanella un altro piccolo capolavoro di tattica puntando sul tandem pesante Negro Maniero che si integrano alla perfezione. Il 3-5-2 disegnato dal mister esalta la solidità della difesa e comprime di molto le difficoltà palesate con il 4-3-3 nella fase di rifinitura dell’azione.

In definitiva la bella vittoria porta in dote sia tre punti preziosi per la classifica, che la consapevolezza di potere lottare ad armi pari anche con le corazzate del girone.

I bianchi hanno vinto e convinto, dimostrando di avere doti tecniche, tattiche, fisiche ma anche caratteriali. Hanno saputo stringere i denti e soffrire nel momento di difficoltà ma lo hanno fatto difendendosi con grande lucidità, determinazione e dignità, senza mai rinunciare al gioco.

Salvatore Curcio

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