Castellammare, violenza sessuale nei corridoi del Liceo Classico: arrestato un bidello di 61 anni

L'uomo, residente a Santa Maria La Carità, avrebbe palpato e baciato le ragazze all'interno della scuola, un luogo che dovrebbe rappresentare un'oasi di sicurezza per i giovani

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A Castellammare di Stabia un collaboratore scolastico di 61 anni del liceo “Plinio Seniore” è stato arrestato con l’accusa di aver abusato sessualmente di due studentesse 14enni. L’uomo, residente a Santa Maria La Carità, avrebbe palpato e baciato le ragazze all’interno della scuola, un luogo che dovrebbe rappresentare un’oasi di sicurezza per i giovani.

La notizia ha suscitato sgomento e incredulità tra docenti, studenti e genitori, che faticano ad accettare che un simile episodio possa verificarsi all’interno di un istituto scolastico ritenuto un’eccellenza del territorio. I rappresentanti degli studenti, tramite un post sui social, hanno invitato alla riservatezza e al rispetto per le vittime, sottolineando la gravità della situazione.

Secondo le indagini, condotte dai Carabinieri, gli abusi si sarebbero verificati lo scorso maggio. Le testimonianze delle due ragazze, corroborate da prove raccolte dagli inquirenti, sono state decisive per l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo. La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha inoltre acquisito le chat tra le vittime e l’indagato, nonché le testimonianze di alcuni docenti.

La scuola, a seguito dei fatti, ha provveduto a trasferire il collaboratore scolastico dalla sede succursale, dove si sarebbero verificati gli abusi, alla sede centrale. Nel frattempo, la Consigliera delegata alla Programmazione e all’Edilizia scolastica della Città Metropolitana di Napoli, Ilaria Abagnale, ha espresso la sua vicinanza alle vittime e ha invitato tutti a denunciare qualsiasi forma di violenza o molestia subita a scuola.

Restano ancora molte domande senza risposta: come è stato possibile che questi abusi si protraessero per un certo periodo senza che nessuno se ne accorgesse? Quali misure verranno adottate dalla scuola per prevenire simili episodi in futuro? E, soprattutto, come si riprenderà la comunità scolastica da questa ferita?

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