La tranquilla routine lavorativa e familiare dei residenti di Rovigliano è stata bruscamente interrotta da una notizia inaspettata e preoccupante: la possibile installazione di un ripetitore 5G in una piccola zona demaniale situata in via Piombiera. La notizia ha scatenato un’ondata di preoccupazione e mobilitazione tra gli abitanti, che temono per la salute e il benessere delle loro famiglie.
Il sindaco di Torre Annunziata blocca i lavori
Le compagnie telefoniche hanno individuato questo terreno come luogo ideale per installare un ripetitore di nuova generazione. Tuttavia, l’opposizione dei cittadini è stata immediata e determinata. Il sindaco di Torre Annunziata, Corrado Cuccurullo, ha risposto prontamente alle preoccupazioni dei suoi concittadini, decidendo di sospendere temporaneamente i lavori e impedendo l’installazione del ripetitore.
Nasce il comitato “No ripetitore” contro l’antenna altra oltre 30 metri
Questa sospensione ha dato tempo e spazio al neonato Comitato “No Ripetitore”, formato dagli abitanti di Rovigliano e via Piombiera, per organizzarsi e informarsi meglio sulle possibili conseguenze dell’installazione di un’antenna alta oltre 30 metri in una zona densamente popolata. La vicinanza alle abitazioni, dove vivono molte donne, bambini e anziani, alcuni dei quali affetti da gravi patologie, ha rafforzato la loro determinazione a opporsi al progetto.
Raccolte già più di mille firme per bloccare l’istallazione dell’antenna
Il Comitato ha reagito rapidamente, raccogliendo oltre 1000 firme in una petizione che ha dimostrato l’ampia opposizione della comunità. Nonostante questo, la questione è tutt’altro che risolta. Grazie a un ulteriore intervento dell’amministrazione comunale, i lavori sono stati sospesi per ulteriori 45 giorni, concedendo tempo per trovare un sito più idoneo per l’installazione del ripetitore.
Il comitato non è contro la tecnologia, ma la difesa del territorio è prioritaria
Il Comitato “No Ripetitore” ha chiarito che la loro opposizione non è un rifiuto dello sviluppo tecnologico, ma una difesa del loro territorio già provato dalla presenza della foce del fiume Sarno, uno dei più inquinati d’Europa, e da una centrale elettrica che ha più volte è stata oggetto di incendi dovuti a guasti e temporali i, non sia ulteriormente deturpato e “avvelenato” dalla installazione di una antenna di 30 metri a pochi passi dalle abitazioni dei cittadini.
Gli abitanti temono che l’installazione dell’antenna possa ulteriormente danneggiare l’ambiente e compromettere la salute pubblica.
Le dichiarazioni del portavoce del Comitato
“Non siamo contro l’innovazione,” afferma un portavoce del Comitato, “ma non possiamo accettare che una nuova fonte di potenziale inquinamento venga aggiunta a un’area già così martoriata. La salute e il benessere delle nostre famiglie devono essere la priorità”.
La preoccupazione principale riguarda i possibili effetti nocivi delle onde elettromagnetiche emesse dal ripetitore. I residenti temono che queste onde possano causare problemi di salute non solo alle famiglie che vivono nelle immediate vicinanze, ma anche a quelle che abitano più lontano.
La politica lavora per provare a dare una soluzione
Il sindaco Cuccurullo ha assicurato che l’amministrazione comunale continuerà a lavorare per trovare una soluzione che concili le esigenze tecnologiche con la sicurezza e la salute dei cittadini. Nel frattempo, il Comitato “No Ripetitore” continua a monitorare la situazione e a organizzare iniziative per mantenere alta l’attenzione pubblica sul problema.