Salute mentale, i 10 consigli di Antonino Minieri per raggiungere il benessere emotivo

Qual è la chiave per il benessere interiore? L’autenticità, il sapersi riconoscere. E’ l’inizio di un percorso cominciato venerdì 11 ottobre al Centro Parrocchiale Santa Maria Rosa Nova, dove auto-cura e gentilezza sono stati i temi attorno ai quali è ruotato l’incontro “Percorsi per il benessere emotivo”, organizzato dai volontari del Servizio Civile Universale del Comune di Sant’Antonio Abate. Con l’introduzione del Parroco Don Salvatore Branca, il counselor professionista Antonino Minieri ha condotto un circle time, suggerendo ai partecipanti un percorso in dieci punti per migliorare il proprio benessere, sia interiore che esteriore.

Il benessere interiore come fondamento del benessere esteriore

Il convegno è partito lento, cauto, accorto, ma con una verità spesso trascurata: il benessere interiore è la causa principale del benessere esteriore. “Non dobbiamo sentirci egoisti se ci prendiamo cura del nostro benessere interiore”, s’introduce Minieri. “Più ci impegniamo a farlo, più gli altri si accorgeranno del nostro cambiamento, si sentiranno da noi amati e apprezzati. Al contrario, quanto più trascuriamo il nostro equilibrio interiore, tanto più gli altri ci percepiranno distanti, stanchi o addirittura esauriti. Prenderci cura di noi stessi non è un atto di egoismo, ma un dono che facciamo anche alle persone intorno a noi“.

Un concetto, questo, che Minieri ha spiegato facendo riferimento al potere della luminosità interiore: “La cosa più preziosa che possiamo donare agli altri è la nostra radiosità. Vi è mai capitato di entrare in un ambiente e percepire immediatamente un’energia negativa, una brutta atmosfera? Al contrario, ci sono luoghi dove si respira un’energia positiva. Questo accade perché le persone che irradiano luce interiore influenzano positivamente il clima attorno a loro“.

Bisogna praticare un po’ di gentilezza… a casaccio!

Salute mentale, i 10 consigli di Antonino Minieri per raggiungere il benessere emotivo

L’incontro tenutosi a Sant’Antonio Abate è stato candidato al progetto nazionale di Costruiamo Gentilezza: una parola, o meglio, uno strumento di benessere personale e relazionale che di certo non è mancato nel dialogo aperto. “Nelle scorse settimane mi ha colpito l’invito di una persona a vivere facendo un po’ di gentilezza a casaccio, cioè senza aspettative, anche nei confronti di chi apparentemente non la meriterebbe”, ha raccontato il counselor. “Mi è piaciuta molto questa espressione. Se ci fosse un po’ più di gentilezza a casaccio nel mondo, probabilmente le relazioni umane ne gioverebbero moltissimo, e questo avrebbe un impatto anche sul nostro benessere interiore”.

La gentilezza, secondo Minieri, non è solo un dono che facciamo agli altri, ma un modo per coltivare il nostro stesso equilibrio. “Quando siamo gentili con gli altri, il nostro benessere interiore ne risente in modo positivo, creando un circolo virtuoso tra ciò che diamo e ciò che riceviamo. Le due cose, benessere interiore e benessere esteriore, sono strettamente collegate”.

Conoscere sé stessi: l’autenticità è la chiave del benessere

Cosa significa essere autentici? Conoscersi e riconoscersi fra gli altri, e apprezzarsi per come si è. Nella propria unicità, appunto. “Se vogliamo stare bene, dobbiamo prima conoscerci davvero“, ha spiegato. “L’autenticità è fondamentale per il nostro equilibrio interiore: solo accogliendoci per ciò che siamo, con le nostre imperfezioni e i nostri pregi, possiamo davvero raggiungere la serenità. Essere autentici significa avere il coraggio di non indossare maschere, di non interpretare ruoli che non ci appartengono“. Complici i social, la ricerca disperata di piacere agli altri dovrebbe smettere d’interessarci. Basta riflettere sulla fatica che ci costa, praticando un esercizio semplice ma importante: stilare una lista dei propri splendori e delle proprie miserie, ovvero dei pregi e dei difetti che ci caratterizzano. “Noi siamo fatti di splendori e di miserie,” ha detto, citando un famoso poeta. “Spesso siamo portati a vedere più i nostri difetti che i nostri talenti, ma imparare a riconoscere i propri splendori è fondamentale per accrescere l’autostima e vivere con autenticità”. Soltanto così, forse, riusciremo a ritrovare il sorriso e l’orgoglio di sentirci meravigliosamente diversi da una massa conformata agli stereotipi.

La consapevolezza vi fa crescere

Una volta raggiunta l’autenticità, Minieri ha spiegato che il passo successivo verso il benessere è accrescere la consapevolezza di sé. “La consapevolezza non è una meta che si raggiunge una volta per tutte. È un percorso continuo che dura tutta la vita”, ha affermato. “Il nostro universo interiore è molto più grande di quello esteriore, e dobbiamo impegnarci per esplorarlo, per conoscerlo sempre meglio”. Quante volte ci guardiamo indietro, rammaricandoci per decisioni prese in passato? Tante, anzi, tantissime. “Quante volte abbiamo pensato ‘se avessi avuto la consapevolezza che ho oggi, avrei fatto scelte diverse’. Ma anche gli errori sono parte del cammino: ci insegnano qualcosa e ci permettono di crescere“. In poche parole: vivete, senza rimorsi e imparate a porvi le domande giuste. E scoprirete che non sarà più un “perché mi sta accadendo tutto questo?” ma un “cosa mi sta insegnando tutto questo?”. Così avrete vinto.

Non aspettatevi di essere felici sempre, il benessere non è lineare

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‘Sono stata bene ultimamente, ma ora è tornato il buio, non ne uscirò mai’. Invece sì, perché il benessere non è un percorso lineare. “Non dobbiamo pensare al benessere come a una curva in costante ascesa. La vita è fatta di alti e bassi, e anche nei momenti di difficoltà, ciò che abbiamo costruito resta“, conforta Minieri. Le cadute e le crisi non devono essere viste come fallimenti, ma come opportunità di crescita. “Imparare a gestire la nostra imperfezione è parte integrante del cammino verso il benessere”.

Praticare esercizi quotidiani può aiutarvi a mantenere l’equilibrio

Torniamo all’importanza di esercitarsi concretamente per mantenere il proprio equilibrio emotivo: “Non basta ascoltare o leggere: dobbiamo mettere in pratica ciò che impariamo”, ha dichiarato. Ha poi suggerito alcuni esercizi semplici, come la “liturgia di congedo della giornata”, un rituale quotidiano per riflettere sugli eventi accaduti, lasciando andare ciò che è stato negativo e accogliendo ciò che ci ha insegnato qualcosa.

“Questi esercizi ci permettono di fare spazio al nuovo, così come dobbiamo fare ordine nei nostri armadi se vogliamo accogliere nuovi vestiti”, ha metaforicamente spiegato Minieri. “Solo liberandoci delle zavorre del passato possiamo aprirci a nuove opportunità e migliorare il nostro benessere”.

Imparate ad accogliere anche quanto di buono vien da fuori

Un altro punto fondamentale del percorso suggerito da Minieri riguarda l’uso consapevole delle risorse, sia interne che esterne: “Abbiamo dentro di noi risorse straordinarie che spesso non riconosciamo, come i nostri talenti. Ma anche le risorse esterne, come il sostegno di altre persone o momenti di confronto come questo, sono fondamentali per il nostro benessere”. L’importante, è non accontentarsi delle risposte facili, ma coltivare il “panorama delle domande“, una metafora utilizzata per stimolare la curiosità e il desiderio di esplorare e approfondire la propria crescita personale.

Se ognuno di noi è diverso dall’altro, anche il percorso per raggiungere il benessere lo è

Ciò che più dobbiamo imparare a comprendere, però, è che il benessere è un percorso unico e soggettivo. “Non esiste una strada giusta o sbagliata per stare bene. Ognuno ha il proprio cammino, e la cosa più importante è che il nostro benessere non vada a scapito di quello altrui“, ha concluso il counselor.

Fortunatamente, il tema della salute mentale sta progressivamente uscendo dall’ombra del tabù, anche grazie ai social media, che — quando fanno qualcosa di buono — meritano di essere riconosciuti. Rendere aperto il dialogo sull’auto-cura, sulla gestione dello stress e sulla ricerca del benessere emotivo sta sensibilizzando sempre più persone sull’importanza di prendersi cura della propria salute psico-fisica. Ma se da un lato il tema non è più un tabù, dall’altro i costi per accedere a percorsi di supporto psicologico o counseling sono ancora elevati. L’auspicio è che queste figure diventino una risorsa integrata nei contesti lavorativi e scolastici, così che non solo il discorso sulla salute mentale sia accessibile, ma anche i mezzi per prendersene cura.

Sofia Comentale

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