Somma Vesuviana era nell’antichità, assieme a molte zone del Vesuviano, per via del clima mite e delle terre fertili, centro rigoglioso di ritrovo per antichi patrizi romani.

Il mese di ottobre dell’anno 2024 sembra segnare una nuova nascita per tale comune dell’entroterra napoletano, data la grossa mole di visitatori che hanno solcato il suo territorio.

In primis, nel weekend del 5 e 6 ottobre, come oramai da tradizione, migliaia di  gitanti hanno potuto ammirare le bellezze del Parco Archeologico il cui apice è rappresentato dalla cosiddetta “Villa Augustea“, enorme insediamento nobiliare dell’Antica Roma, di possedimento di un signore di alto lignaggio, identificato con probabilità (ma non ancora piena certezza) in Ottaviano Augusto che defunse in tali luoghi.

Ma ancora è da evidenziare la grossa mole di escursionisti che ha raggiunto con mezzi propri o la Circumvesuviana il comune per poter ammirare, il fine settimana successivo, quello del 12 e 13 ottobre, i tesori monumentali della cittadina in occasione delle giornate del FAI. Volontari della Fondazione – che opera senza scopo di lucro per la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano – hanno accompagnato in qualità di guide gli ospiti alla scoperta delle bellezze del territorio.

E non finisce qui perché in occasione del fine settimana del 25, 26 e 27 ottobre si terrà a Somma una festa che permetterà di porre in risalto uno dei prodotti maggiormente tipici della zona, ossia la “Festa del Baccalà“, oramai lavorato qui da secoli.

La Festa, tornata in auge dopo 5 anni, prevederà la presenza di stand di degustazione del prodotto con chef stellati e non. I primi, in particolare, potranno mettere in evidenza le loro prelibatezze culinarie all’interno del cosiddetto “Baccalab“.

E, soprattutto, il sindaco Salvatore Di Sarno e l’assessore alla Cultura, Rosalinda Perna, hanno focalizzato l’attenzione sul fatto che gli eventi summenzionati del 5 e 6 e del 12 e 13 ottobre hanno attirato fino a oltre 3mila persone.

La Pro Loco “Vesuvia”, vulcanologi, alcuni dei maggiori esponenti dell’Osservatorio Vesuviano, il FAI Vesuvio e il FAI Campania, insieme a molti discenti del Liceo Scientifico – Classico “Evangelista Torricelli” di Somma Vesuviana, che hanno svolto la funzione di accompagnatori dei turisti accorsi hanno contribuito, come confermano sindaco e assessore, in modo determinante al successo delle iniziative e delle attività proposte.  Altresì, la paranza di “Zì Riccardo e Donne della Tammorra“, all’apertura dell’anteprima, tenutasi al Castello di Lucrezia D’Alagno (anche noto come Castello di Totò o De Curtis), ha concorso in maniera rilevante alla diffusione ulteriore del canto popolare sommese.

Giovanni Battista Tessitore

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