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Droga, affari tra ‘ndrangheta e camorra. Altri 15 anni per il narcos pentito Imperiale, il boss dei Van Gogh

Droga, affari tra 'ndrangheta e camorra. Altri 15 anni per il narcos pentito Imperiale, il boss dei Van Gogh

Si è chiuso con oltre 30 condanne con rito abbreviato il processo alla maxi inchiesta Money delivery su un traffico di droga con al centro le figure del broker Raffaele Imperiale, il boss dei Van Gogh, ma anche di Bruno Carbone e Bartolo Bruzzaniti. L’indagine del Nucleo di polizia economico finanziari aveva portato nel maggio 2023 a una quarantina di arresti e allo smantellamento di due gruppi di narcotrafficanti. La droga finiva sulle piazze di Quarto Oggiaro, Bruzzano e Comasina.

Un fiume di droga per il capoluogo lombardo da Imperiale e Carbone

Imperiale e Carbone

L’ex supernarcos Raffaele Imperiale, da oltre un anno collaboratore di giustizia, è stato condannato oggi a 15 anni e 6 mesi di carcere dal Tribunale di Milano. Condanna a 8 anni e 4 mesi (chiesti 4 mesi in più dal pm) per il suo socio in affari Bruno Carbone. I due fornivano il capoluogo lombardo con un fiume di polvere bianca, con carichi che arrivavano fino a 300 chili di droga a settimana.

Affari di droga tra camorra e ,ndrangheta

Imperiale riusciva a far arrivare a Milano interi camion di cocaina provenienti dall’Olanda tutti destinati al boss della ‘ndrangheta Bartolo Bruzzaniti.

Per il boss 49enne Bartolo Bruzzaniti e Domenico Salvatore Papalia a 20 anni di reclusione, con rito abbreviato, per la loro partecipazione a un’associazione dedita al narcotraffico, radicata in Lombardia e con ramificazioni a livello nazionale.

Per Raffaele Imperiale, il cosiddetto “boss dei Van Gogh“, la pena è in effetti di sei anni in continuazione con un’altra condanna per una pena finale di 15 anni e 6 mesi di reclusione.

Tutte le condanne inflitte a Milano

Ma le uniche condanne sono tante alte perché il giudice per l’udienza preliminare di Milano, Roberto Crepaldi, ha condannato anche Antonio Bruzzaniti, 41 anni, è stato condannato a 12 anni e 4 mesi a fronte di una richiesta di 20 anni; Simone Becchimanzi, detto «Tedesco» a 13 anni e 4 mesi contro i 20 anni richiesti dai pm; Michael Fasano a 14 anni contro una richiesta di 18 anni e 6 mesi.

E ancora, Bruno Iaria a 6 anni e 6 mesi (ne erano stati chiesti 12); 7 anni e 9 mesi per Pasquale Modaffari per il quale ne erano stati chiesti 18; 6 anni e 6 mesi per Francesco Musitano a fronte di una richiesta di oltre 10 anni; 6 anni e 8 mesi per Francesco Morabito (12 la richiesta); 9 anni per Santo Morabito (chiesti 20); 8 anni e 2 mesi per Daniele Domenico Papalia contro gli oltre 18 anni di richiesta); 8 anni e 2 mesi per Giuseppe Pelaia (richiesti 17 anni). Condannati anche Antonio Giordano a 13 anni e 9 mesi, contro i 20 richiesti dalla Dda; 6 anni e 4 mesi per Michael Giordano, a fronte di una richiesta di 11 anni; 13 anni e 4 mesi a Luca Formisano per il quale ne erano invece stati chiesti 20.

L’organizzazione è stata smantellata grazie a un’inchiesta condotta dal pm della Direzione distrettuale antimafia Gianluca Prisco e dal Gico della Guardia di Finanza di Milano, su un maxi traffico di droga dal Nord Europa e che aveva portato a 38 arresti nel marzo 2023.

L’indagine ha scoperto un traffico di droga verso la Lombardia che dal nord Europa giungeva e veniva stoccata in un magazzino di Gerenzano, in provincia di Varese. Durante le indagini, le Fiamme Gialle hanno sequestrati 645 chili di cocaina, 240 di hashish e 30 di ketamina. ll gruppo criminale aveva inventato una spece di password, da fornire ai corrieri che trasportavano la droga per aprire le porte del deposito di Gerenzano: la foto del numero seriale di una banconota da cinque euro che veniva inviata via chat criptate.

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