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L’assessore al “Condono” costruiva abusivamente a Massa Lubrense. Tegola sul Comune di sorrentino

I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della procura di Torre Annunziata, insieme ai colleghi della stazione locale, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo su un complesso edilizio abusivo a Massa Lubrense, appartenente all’ex assessore al Condono e alla Tutela Paesaggistica Domenico Tizzano e a suo padre Pasquale, 82enne. La misura, emessa in via d’urgenza dalla procura, mira a impedire la prosecuzione dei lavori illegali in corso.

Dettagli del sequestro

Il sequestro riguarda un fabbricato a due piani di circa 250 mq, diverse tettoie irregolari, una stalla, due baracche, un viale sterrato lungo oltre 100 metri, un viale interno in parte pavimentato di circa 160 metri, tre varchi d’accesso (uno pedonale e due carrabili), un prefabbricato ad uso abitativo, due cabine in legno per servizi igienici, una muratura di contenimento, buche per l’illuminazione e uno sbancamento, con riporto di terreno, di un’area di mille metri quadrati mediante il taglio della scarpata, il riporto e il livellamento sul terrazzamento.

Le irregolarità riscontrate

Secondo la nota della procura, guidata da Nunzio Fragliasso, l’area sequestrata era priva di costruzioni fino al 2007. Successivamente, è stata trasformata mediante opere di urbanizzazione e costruzioni non autorizzate, alterando le caratteristiche naturali di particolare bellezza del sito. Le opere sono state realizzate senza i necessari titoli abilitativi o con titoli inidonei, come una Scia invece di un permesso di costruire.

Il condono inoltre era stato presentato per opere antecedenti al 1993, in realtà i lavori erano stati effettuati tra il 2007 e il 2016 anche se poi ulteriori opere di ampliamento erano in corso fino a 3 settimane fa.

Vincoli e tutela del territorio

Il territorio di Massa Lubrense è di notevole interesse pubblico, soggetto a vincoli paesaggistici e idrogeologici secondo il D.Lgs. 42/2004. L’area sequestrata rientra nella Zona Territoriale “1a” del Put dell’Area Sorrentino-Amalfitana, che prevede l’inedificabilità totale e vieta ogni trasformazione del suolo, consentendo solo interventi di restauro del paesaggio. Inoltre, l’area è parte della rete “Natura 2000” e delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) secondo la Direttiva Habitat 92/43/CEE.

Le conseguenze

Le indagini hanno accertato che l’area, originariamente priva di edifici, è stata gradualmente trasformata attraverso interventi abusivi, snaturandone le caratteristiche naturali. Gli accertamenti, supportati da una consulenza tecnica disposta dalla procura, indicano che molte delle opere sequestrate sono state realizzate in violazione delle norme edilizie e paesaggistiche.

L’ex assessore e suo padre sono indagati per lottizzazione abusiva materiale per le opere realizzate in via La Cava.

La posizione dell’ex assessore

Fatto a dir poco grave è che Domenico Tizzano,  fino a martedì, era assessore a Massa Lubrense e aveva la delega alla “Tutela paesaggistica e al Condono”.

Le autorità stanno procedendo per i reati di lottizzazione abusiva e opere edilizie in zone vincolate, con l’assenza del parere della Soprintendenza e dell’autorizzazione del Genio civile.

Indagato anche il sindaco Balduccelli

Tra gli indagati figurano il sindaco Lorenzo Balducelli e un dipendente comunale, coinvolti nelle presunte violazioni.

Le autorità hanno avviato l’inchiesta a seguito di segnalazioni riguardanti possibili irregolarità nelle procedure edilizie del comune. Durante l’acquisizione degli atti, i carabinieri hanno riscontrato diverse anomalie che hanno portato al sequestro dell’archivio comunale. Questa azione è stata necessaria per preservare le prove e garantire la trasparenza nelle indagini in corso.

Il quadro che emerge dalle indagini è a dir poco allarmante. Le ipotesi accusatorie delineano un comportamento che avrebbe favorito abusivismi edilizi che potrebbero aver deturpato aree di pregio paesaggistico e ambientale. Tuttavia, è importante sottolineare che le indagini sono ancora in corso e che tutti gli indagati avranno la possibilità di dimostrare la correttezza del proprio operato.

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